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Scampia – Mercoledì 8 novembre sarà inaugurato lo “Stadio Antonio Landieri”, vittima innocente di camorra

Il 6 novembre 2004 Antonio Landieri veniva ucciso durante una sparatoria in via Labriola, a Scampia. Altre cinque persone restarono invece ferite, poiché riuscirono a scappare, a differenza di Antonio, che aveva difficoltà nel muoversi per via della sua disabilità. Prima vittima innocente di camorra disabile.

Antonio con altri amici, tutti incensurati, erano lì che giocavano a calcio balilla nel loro solito bar di ritrovo nel rione dei Sette Palazzi. Era il 2004, periodo della Faida di Scampia. Era guerra fra i vari clan rivali per il controllo delle zone di spaccio. Dei sicari scambiarono infatti la comitiva di Antonio Landieri per un gruppo di spacciatori del rione e aprirono il fuoco. Antonio morì a 25 anni.

Ad Antonio gli furono poi negati i funerali pubblici, poiché a causa di indagini frettolose fu etichettato come un precorso criminale internazionale. Ma grazie alla famiglia e al cugino, Rosario Esposito La Rossa, oggi scrittore ed editore, dopo una lunga battagli giudiziaria per difendere la sua memoria, gli è stata restituita la sua dignità. E domani in sua memoria sarà inaugurato lo “Stadio Antonio Landieri”.

Il campo di gioco si trova in Hugo Pratt a Scampia. Qui sarà scopeta la targa che porta il suo nome, alle ore 11, con la presenza del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, degli assessori De Giudice e Clemente e del prefetto incaricato del ministero dell’Interno per il contrasto ai roghi in Campania, Michele Campanaro.

Il rifacimento del campo di calcio è stato realizzato con la gomma riciclata da pneumatici fuori uso, possibile grazie al protocollo contro l’abbandono dei pneumatici nella Terra dei fuochi siglato da Ministero dell’Ambiente, Comuni e Prefetture di Napoli e Caserta ed Ecopneus.

Il 23 gennaio 2016 sono stati arrestati, su ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Napoli, Cesare Pagano – ritenuto il mandante del gruppo di fuoco che uccise Antonio Landieri – e, come esecutori materiali, Giovanni Esposito, Gennaro Notturno, Davide Francescone e Ciro Caiazza.

Francesco Healy
Francesco Healy
Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.
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