
In Sardegna apre al pubblico la bellissima Grotta Verde di Alghero - Roadtvitalia.it / Credits: Instagram @Pianetalghero
La Grotta Verde è una delle bellezze più incredibili della Sardegna: un tempo aperta solo agli studiosi, oggi è visitabile.
Nel cuore della Sardegna nord-occidentale, una nuova porta si apre al pubblico per rivelare un tesoro naturalistico e archeologico di straordinaria importanza.
Dopo anni di accesso riservato a paleontologi ed esperti speleosub, la Grotta Verde nel parco regionale di Porto Conte è pronta a svelare i suoi segreti a visitatori e appassionati.
La Grotta Verde: un gioiello naturalistico e archeologico nel parco di Porto Conte
Situata all’estremità occidentale della baia di Porto Conte, nel promontorio di Capo Caccia, la Grotta Verde – anche conosciuta come la “Grotta dell’Altare” – rappresenta una delle cavità carsiche più affascinanti e ricche di storia del Mediterraneo. Le sue rocce calcaree, risalenti a circa 200 milioni di anni fa, ospitano stalagmiti e stalattiti che raggiungono altezze fino a 12 metri, ricoperte da incrostazioni vegetali di rara bellezza. Sul fondo della grotta, un laghetto di acqua salmastra riflette una luce verdeggiante, creando un’atmosfera suggestiva e quasi magica. Questa particolarità ha contribuito a consacrare l’importanza del sito, unico nel Mediterraneo per la conservazione di un madreporario coloniale, organismo da cui hanno avuto origine le barriere coralline.
La grotta non è soltanto un prodigio geologico, ma anche un fondamentale sito archeologico. Frequentata dall’uomo fin dal Neolitico antico (VI millennio a.C.), la Grotta Verde ha ospitato culti e sepolture fino all’era cristiana. Gli scavi subacquei condotti negli anni hanno portato alla luce sepolture e corredi funerari, tra cui ceramiche decorate con tonalità rossastre, testimonianza di antiche civiltà che hanno abitato e sacralizzato questo luogo. La Grotta Verde si distingue per la sua conformazione verticale: l’ingresso si trova a 75 metri di altezza rispetto al livello del mare e, attraverso una galleria interna, si scende quasi fino al mare stesso.
Questo la differenzia dalla più nota Grotta di Nettuno, che si estende orizzontalmente quasi al livello del mare. L’accesso alla Grotta Verde avviene tramite una lunga gradinata, e per anni è stata accessibile soltanto a speleologi e subacquei esperti, sempre accompagnati da guide specializzate e in accordo con l’ente gestore del parco. Il parco regionale di Porto Conte, che include anche l’area marina di Capo Caccia, si estende su circa cinquemila ettari nel territorio di Alghero, a 23 chilometri dal centro abitato. Questa vasta area protetta è caratterizzata da una costa frastagliata con ripide falesie a strapiombo sul mare, ricoperte di macchia mediterranea e popolata da specie vegetali rare e preziose.

Il parco non è solo un paradiso geologico e archeologico, ma anche un rifugio per numerose specie animali e vegetali. Tra le foreste interne, spicca la riserva naturale delle Prigionette, un tempo nota come “l’Arca di Noè” per la reintroduzione di specie autoctone come daini, cavallini della Giara e asinelli sardi. L’area offre panorami mozzafiato come le punte Giglio e Cristallo, Cala della Barca e decine di altre grotte da esplorare. Il cielo è abitato da rapaci di grande valore naturalistico: il maestoso grifone domina la scena, affiancato dal falco pellegrino, dalla poiana e dal corvo imperiale.
Non mancano poi testimonianze storiche di epoche successive, come il nuraghe Palmavera e altri siti nuragici di Monte Sixeri e Sant’Imbenia, oltre a resti romani come la villa di Sant’Imbenia e il ponte sul fiume Calich, che arricchiscono il patrimonio culturale del parco. Questa combinazione di natura, storia e archeologia rende il parco di Porto Conte e la Grotta Verde una meta irresistibile per chi desidera immergersi in un ambiente unico, capace di raccontare storie millenarie e di stupire con la sua bellezza incontaminata.