Salvatore Micillo: quando l’impegno civile siede in Parlamento

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Salvatore Micillo: l’impegno civile siede in Parlamento

Lotta alle mafie, protezione dell’Ambiente e Sostenibilità, tutela dei Diritti della Persona: l’On. Salvatore Micillo (M5S), ripercorre i passi compiuti nei suoi otto anni alla Camera dei Deputati, tra promesse mantenute e nuove speranze per il futuro del nostro Paese.

L’incontro “on the road”, davanti agli occhi degli spettatori di IGTV, in una diretta per l’anteprima del mio format culturale, in partenza per l’autunno, #terradarte , sempre su Instagram.
Salvio non è cambiato di una virgola, da quel giorno del febbraio 2013, quando fu eletto per la prima volta alla Camera; in Commissione Giustizia e poi in quella Ambiente, rieletto nel 2018, diventa sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare guidato dal Gen. Sergio Costa nel Governo Conte bis; nel 2015, mi piace sottolinearlo, ha ricevuto il Premio “Ambiente e Legalità”, per il suo grande impegno nel far diventare legge gli ecoreati. Lo stesso ragazzo che si era battuto con passione e fermezza, per la tutela dei Diritti dei cittadini oppressi dalle ecomafie, in quel territorio ormai famoso agli occhi del mondo con l’appellativo di “Terra dei fuochi”, il giovane uomo insieme al quale (e con noi tante amiche ed amici!) ho costituito il Movimento, poi Associazione “Contro le mafie” e lo stesso Presidio dell’Associazione Libera (contro le mafie), a Giugliano (in provincia di Napoli, nonché terza città della Campania), era lì seduto alla guida della sua automobile, con gli stessi occhi luminosi e sinceri di otto anni fa. Saggio e schietto (come sempre), ha risposto alle mie domande per un’intervista bellissima, che riporto ora, qui nella mia rubrica su RoadTv Italia.

Salvatore Micillo: quando l’impegno civile siede in Parlamento

In questa settimana, siamo stati travolti da una bruttissima notizia: il Sindaco di Bacoli (Na), Josi Gerardo Della Ragione, sotto attacco ad opera di un consigliere, che durante una riunione della commissione bilancio del Comune di Bacoli, in videoconferenza, non accorgendosi del microfono aperto (nonostante fosse stato più volte avvisato dai colleghi), si rivolge ad un imprenditore locale, in conversazione, dicendo “Quanti soldi servono per cacciare via questo?”, riferendosi allo stesso Sindaco. La replica di Della Ragione è stata veloce e chiara: “Io non ho prezzo, non sono in vendita” e da lì è partita un’indagine della Procura sulla possibile compravendita di consiglieri in atto, per far crollare la giunta ed il governo della città. Inutile dirlo, la tua solidarietà, è arrivata immediatamente, data la stima reciproca che vi lega.

 

Purtroppo Josi è abituato a “queste cose”: lo dico scherzando, ma amaramente; sono tanti i messaggi intimidatori che l’hanno colpito, nel corso degli anni di amministrazione a Bacoli e – come a lui – anche a persone a lui vicine nell’amministrazione; ricordo un’automobile bruciata ad un suo collaboratore… Bacoli che è il Paradiso quanto alle infinite Bellezze che ha dal punto di vista naturalistico e storico-artistico, non lo è affatto quanto si parla di gestione del territorio; troppi interessi di persone poco chiare che non vedono di buon occhio la presenza di un Sindaco onesto e capace come lui, alla guida della cittadina. Amministratori come lui, che si trovino in Campania, in Sicilia, od in Val d’Aosta, vanno assolutamente tutelati. Con lui, che è un amico, io e noi del M5S, abbiamo portato avanti tantissime battaglie civili e se una volta si riuscì a farlo decadere dalla carica, spero che non si ripeta più.

 

Domenica, il triste anniversario della “Strage di Capaci”, dove trovarono la morte i Giudici Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo, gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo ed Antonio Montinaro. Qualche anno prima del tuo arrivo in Parlamento, abbiamo costituito, insieme a tanti altri amici ed amiche, il Presidio di Libera dedicato a Mena Morlando, vittima innocente di camorra, a Giugliano in Campania (Na). Il tuo impegno contro le mafie e le ecomafie ti ha visto primo co-firmatario della legge sugli ecoreati (n. 68/2015), promulgata 6 anni fa esatti, e poi tra i sostenitori della l. 43/2019, che ha portato alla modifica dell’art. 416 ter del c.p.

Insomma, non ti sei fermato un attimo! Potevi star lì seduto a goderti i benefits, lo stipendio, e invece…

 

Beh, pensa che lo stipendio l’ho pure restituito! Siamo quasi a 300.000 euro! Costo anche poco, allo Stato!


Decisamente!
Qual è, il tuo bilancio personale, nella lotta a mafie ed ecomafie: cosa si è fatto e cosa ancora può e deve farsi?

 

Hai aperto un mondo, con questa domanda! Diciamo che fino al 2015, quanto alla lotta alle ecomafie si era fatto davvero poco; venti Associazioni ambientaliste hanno festeggiato con me, quel maggio di sei anni fa, alla pubblicazione della legge 68 grazie alla quale si introducevano i reati di disastro ed inquinamento ambientale, traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo, omessa bonifica e tutte le aggravanti; fino a quel momento si parlava solo di “disastro innominato” (quindi tutto e niente!). Avere il plauso di esperti del Diritto come di magistrati, membri delle forze dell’ordine che fino a quel momento erano impossibilitati ad agire davanti a determinate fattispecie, è stato davvero importante, per me. L’iter di questa legge è durato tantissimo e vi voglio raccontare questo: sul finire di quel documentario di Peppe Ruggiero che abbiamo visto innumerevoli volte, “Biutiful cauntri”, si diceva “dal 1996 langue nei meandri del Parlamento una proposta di legge che possa finalmente vedere assicurati alla giustizia coloro che compiono reati come quello del disastro ambientale”. Per me le parole hanno un peso e quelle in particolare le ho portate dentro tutto il tempo che mi ha separato dall’ingresso alla Camera e dalla possibilità di battermi e lavorare affinchè quel reato, quei reati potessero essere introdotti nel nostro ordinamento. Proposta, quella del 1996, che non ha visto seguito, se non con la sconfitta della legge, davanti alle tante inchieste promosse, ma finite nel nulla di fatto o con la prescrizione. La legge 68 del 2015 funziona ed è grazie a questo strumento giuridico che oggi siamo ad oltre tremila arresti, a diecimila inchieste giudiziarie su questi reati, a tantissimi milioni recuperati grazie alle bonifiche! Nel 2015, poi, grazie al mio impegno per l’approvazione della legge, e lo porto sempre nel cuore, ho ricevuto il Premio di Legambiente, associazione nella quale ho operato tanti anni anche per offrire educazione ambientale ai ragazzi. Volevamo perfezionare la Legge con il ddl “Terra mia”, ma non ci siamo riusciti, quando al Ministero c’era il Gen. Costa, ma non è detta l’ultima parola. Quanto alle mafie, ho una preoccupazione grande: che questi 200 miliardi di cui si parla nel recovery fund e pnrr possano arrivare nelle mani sbagliate. L’ulteriore “tassello” che ho aggiunto, in tema ambiente è l’emendamento presentato al decreto liquidità, in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati (la Commissione cui faccio parte!), lo scorso anno, confermato anche al Senato con il parere della Commissione Antimafia e della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sul ciclo dei rifiuti (Ecomafia), e poi approvato: dal 4 giugno 2020 tutte le società che si occupano di “servizi ambientali” per partecipare ai pubblici appalti devono obbligatoriamente essere inserite nelle “white list”, già previste nell’ordinamento nazionale dalla Legge anticorruzione, quale baluardo di prevenzione per il contrasto alle ecomafie. Questo, rappresenta certamente un argine importante, per mafie e mafiosi.

 

Il Governo Draghi, in carica dal 13 febbraio di quest’anno, ha soppresso il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, facendo confluire alcune sue competenze al neo istituito Ministero della Transizione ecologica. Ci spieghi di che si tratta e quale impatto avrà, nella nostra società?

 

Da un punto di vista – per così dire – “romantico”, per me che sono stato l’ultimo Sottosegretario di quel Ministero (avevo la delega al Mare!) e che ho sempre attribuito grande importanza a quelle parole, beh, diciamo che una sensazione di malinconia, questo “cambiamento” la porta. Cos’è, la “Transizione ecologica”? Tutti i Ministeri hanno al loro interno delle Direzioni; ogni Direzione parla di Sviluppo economico, Mare, etc.. Con l’unione di Ambiente e Sviluppo economico, si è spostato l’ago verso gli investimenti; l’ecobonus, ad esempio, è un provvedimento che può spiegare meglio il tutto: è grazie a questo sistema che possiamo tutela re l’Ambiente e nel contempo ristrutturare le nostre case; 68.000 nuovi impiegati, 10.000 nuove aziende, si parla di un bilancio in attivo di quasi 18 miliardi da innescare tramite l’edilizia, il cappotto termico, i pannelli solari, infissi, pavimentazione… Ristrutturando casa innalziamo la nostra classe energetica, facciamo bene al Pianeta, perché inquiniamo di meno e – consentitemi – recuperiamo qualcosa anche dalle bollette, che non è poco! Ecco, come può spiegarsi la transizione energetica, visto anche l’importante obiettivo del 2050 (riduzione delle emissioni di gas-serra). L’Ambiente, così, sarà tra le prime occupazioni, nelle agende dei prossimi governi. Non so come andrà, perché i passaggi sono sempre difficili, ma il processo è partito. E’ importante mantenere sempre un equilibrio, tra l’azienda che vuole investire “green” ed i posti di lavoro, e la tutela ambientale. Venti anni fa, parlare di “economia circolare” era solo un sogno; c’era un disastro ambientale in atto, i comuni con la differenziata al 3%; oggi, possiamo raccogliere i frutti che in tanti anni abbiamo seminato, spingendo verso la sostenibilità e la tutela dell’ambiente.

 

Uno studio dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma in collaborazione con il Politecnico delle Marche (approvato dal Comitato etico e pubblicato nella rivista scientifica “Environment international”), ha identificato frammenti di microplastiche nelle placente di sei donne sane, tra i 18 ed i 40 anni, con gravidanze senza complicazioni. I ricercatori hanno spiegato che questa “pericolosa presenza” possa essersi insinuata nel corpo delle donne incinte attraverso il canale respiratorio e quello dell’alimentazione. Pensiamo a quanto cibo viene ancora distribuito e conservato in vaschette di plastica ed a quanta ne facciamo uso, anche in ambiente domestico. Quali passi si stanno compiendo, dai governi e dalle aziende, verso un mondo “plastic free”? Quanto è importante, l’Educazione ambientale ed alla sostenibilità, per studenti e cittadini?

 

Feci un intervento alla Camera, con alla mano una scheda telefonica; un altro studio diceva che quei 5 grammi di plastica erano la nostra razione quotidiana, assorbendone attraverso i pasti o con la respirazione. Assurdo. Ti e Vi dirò: con il Ministro Costa avevamo elaborato una legge approvata solo alla Camera, cd. “Salvamare”; in pratica, si davano incentivi ai pescatori che recuperavano, insieme al pescato, la plastica, per portarla a terra, nelle isole ecologiche o come si fossero organizzati i vari Comuni; considera che portare rifiuti in barca fino alla banchina può costarti la denuncia per traffico di rifiuti, quindi come primo atto si era stabilito di eliminare questa denuncia e pensa che in una settimana di prove nei vari porti, avevamo recuperato fino a 40 tonnellate di rifiuti; immagina 365 giorni, con settemila km di costa ed immagina quanta “economia circolare” potremmo innescare, anche con questo sistema! Purtroppo la pandemia, la caduta del Governo, il Gen. Costa non è più Ministro e questo disegno di legge, come tante altre leggi buone e giuste, si ferma (in questo caso alla Camera), nell’attesa di tempi migliori. Eravamo partiti bene, ed il pensiero critico sul plastic free stava dando buoni frutti e poi, la pandemia ed il resto…

 

Finalmente, a Giugliano, abbiamo una Caserma dei Vigili del Fuoco. Una delle tue promesse mantenute: “medicina” contro i roghi di rifiuti. Quasi un vaccino.

 

Anche questa, è bello raccontarla. Ricordo un articolo su AbbiAbbè di Mario Rispetto, datato circa venti anni fa, in cui si diceva “120 mila abitanti e neanche un vigile del fuoco”… Ho fatto una prima interrogazione parlamentare nel 2016 ed il Ministro Alfano mi disse un secco “no”; poi sono stato al Governo come Sottosegretario e non ho potuto iniziare l’iter perché la delega ai Vigili del Fuoco ce l’aveva la Lega; io chiamavo, per iniziare un percorso insieme, ma nessuno mi rispondeva; finché, per fortuna, il Sottosegretario agli Interni, l’On. Carlo Sibilia arriva ad avere la delega ai Vigili del Fuoco ed in un anno e mezzo, nemmeno due anni, siamo pronti a inaugurare la Caserma in due sedi: una, temporanea, al Lago Patria (due Bellezze che si incontrano); per dare subito una risposta al territorio, nell’attesa che la “definitiva” venga terminata. Spero che i Vigili lavorino il meno possibile, ma noi siamo in una zona epicentro della Terra dei Fuochi… Sono grato a questi uomini dello Stato che lavorano quotidianamente per tutti noi cittadini e cittadine, che conoscono responsabilità e sacrificio e danno davvero esempio di Vita. Con la presenza dei Vigili del Fuoco sul territorio, dimezziamo i tempi, nello spegnere un rogo, arrivando prima che la nube tossica si propaghi; ovvio, che oltre al lavoro di queste persone straordinarie, occorrono la pulizia dei siti, applicare sempre la legge sugli ecoreati, l’utilizzo di telecamere (il Ministro Costa ha stanziato per Giugliano circa 4 milioni di euro), la vigilanza delle forze dell’ordine ed il buon senso dei cittadini e delle cittadine. Questo dell’arrivo dei Vigili del fuoco è una vittoria per il nostro territorio e quando c’è da festeggiare, è bene farlo.

 

Il dibattito sul DDL Zan si fa sempre più acceso, nonostante la calendarizzazione avvenuta. Qual è, il tuo pensiero, su questo disegno di legge?

 

Incontro spesso Alessandro, perché siamo quasi vicini di banco e mi manifesta spesso i suoi malumori e le grandi resistenze che incontra al Senato. Questa legge è un atto di civiltà. Provvedimenti come questo servono all’Italia tutta e tutelano il Diritto sacrosanto di persone che subiscono ogni giorno violenza, atti di odio e di abuso per motivazioni legate al sesso, al genere, all’ identità di genere, all’orientamento sessuale, alla condizione fisica (nel caso delle persone disabili); questi cittadini e queste cittadine, queste persone devono essere libere di esprimersi come e quando vogliono, libere di non essere insultate, derise, umiliate, pestate. Una Nazione civile deve superare ogni proprio limite di mentalità, nell’interesse di tutte e tutti. La “resistenza” in questo iter parlamentare ha un nome: Lega, Fratelli d’Italia, soggetti che ancora trovano dei limiti in una legge che vuol solo tutelare il Diritto delle persone a vivere con la propria identità, senza far del male ad alcuno. Speriamo che non vi siano modifiche, perché quando accade questo, le leggi si perdono nei meandri della burocrazia parlamentare e si rischia di non vederle mai approvate, come accaduto ad altri provvedimenti. In bocca al lupo all’Italia, quindi, perché approvare il ddl Zan significa fare un passo avanti importante di civiltà ed offrire giusta tutela a chi non ne ha.

 

La sincerità è – da sempre – uno dei tuoi pregi. Quanto ti manca, il Governo Conte?

 

Draghi non è il Primo Ministro che avevamo sempre sognato, è indubbio. L’avvocato Conte ha condotto un Paese in seria difficoltà con competenza e serietà; quelle dirette che qualcuno denigrava davano il senso della serenità, per stare accanto agli italiani; come dire il problema c’è, ma lo affrontiamo insieme, con la giusta serenità ed i giusti provvedimenti; anche i dpcm che molte volte sono stati osteggiati, ci hanno fatto intravedere quella luce in fondo al tunnel, che oggi – grazie al lavoro fatto in un momento terribile, per la nostra storia e quella mondiale – si fa sempre più chiara. Conte ha fatto la voce grossa in Europa e sono arrivati 220 miliardi, mentre altri schiamazzavano sui social. La rinascita è partita certamente da quel momento; è arrivata grazie alla gestione della situazione da parte del Presidente Conte e dei rapporti che lui ha saputo intraprendere con l’Europa.

 

Cosa c’è scritto, nell’agenda dell’On. Salvatore Micillo, per i prossimi mesi?

 

Abbiamo approvato questa norma che prevede in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, un’ora di Educazione ambientale e questo ha un significato profondo per me, perché provengo da quella esperienza; però la sensazione che tu stia insegnando qualcosa ai ragazzi è al di sopra di tutte le leggi, i provvedimenti, e le questioni portate in aula; l’educazione ambientale, per me, è davvero il futuro. Ai ragazzi continuo a raccontare, come ho fatto nel libro scritto insieme a tanti magistrati (“Sessantotto – una rivoluzione ambientale”), la storia del colibrì, di quanto sia importante che ciascuno di noi faccia la sua parte, per tutelare l’ambiente; ricollego spesso questa storia ai Vigili del fuoco, dicendo che ad un certo punto, da solo, il colibrì non ce la faceva ed ha chiamato i Vigili del fuoco! Credo che sia tutto un disegno… che le stelle, ad un certo punto si riallineano e penso, Eliana, a dove siamo partiti: il percorso è stato lungo, bello, a tratti complicato, però ogni tanto è bello guardarsi indietro e spero sempre di non tradire mai i miei ideali; guardando al governo Draghi, la sensazione di non appartenere a quel mondo, ovviamente c’è stata. Mi sono chiesto cosa avessi in comune con Mario Draghi, ma è sempre più forte la sensazione di dire “proviamo a dire la nostra, in un mondo che non ci conosce, che non conosciamo”, quindi le sfide bisogna anche coglierle e saper cambiare. Era facile, stare all’opposizione e dire tutto ed il contrario di tutto; abbiamo deciso di provarci a stare in prima linea ed a provarci fino alla fine; certo, soprattutto in questo periodo di pandemia sarebbe stato molto più comodo stare all’opposizione… I consensi sarebbero arrivati molto più copiosi, ma la sfida con se stessi sarebbe stata, forse, persa. Credo fermamente, in un mondo migliore e per costruirlo, non ci si può fermare mai, nel rispetto dei cittadini e cittadine, di se stessi, dei propri antenati e di coloro che verranno.