Rtl lancia un sondaggio sul Sud Italia: è subito polemica

L'emittente lombarda Rtl lancia un sondaggio sul Sud Italia tramite la sua fanpage di Facebook. E' subito polemica.

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Sondaggio RTL

C’è chi urla all’ennesimo”sputtanapoli”, chi ne fa una questione di principio, chi si indigna. Ancora una volta al centro della polemica il capoluogo campano, questa volta a causa di un’iniziativa lanciata sulla pagina facebook dell’emittente radio Rtl 102.5, la quale ha indetto il sondaggio: “Il Sud Italia, siate sinceri: lo considerate una risorsa, un problema, un buco nero, il futuro?”.

Ecco il messaggio di Rtl 102.5

 

A segnalare l’accaduto il blog identitainsorgenti.com, da sempre attento alle vicende che riguardano il mezzogiorno, con l’occhio puntato su diffamazioni e soprusi gratuiti. “Il sud per noi si può raccontare solo con l’azione militante quotidiana sul territorio. Per dare voce alle tante identità insorgenti che difendono la propria terra e la valorizzano” recita la “mission” del sito, al quale non è sfuggita l’iniziativa del’emittente lombarda ma che, anzi, di tutta risposta ha lanciato un ulteriore quesito stavolta rivolto agli abitanti del sud Italia, calcando la mano con toni fortemente sarcastici: “Il Nord Italia, siate sinceri, lo considerate come…? Un buco nero mangiasoldi, la patria di Tangentopoli, il luogo della mafia legalizzata, un ladro di eccellenze, la zavorra di Italia, altro, una gigantesca sanguisuga, una manichea di ladri, c’è la nebbia non riesco a vedere, il loco dove dirottano le nostre tasse”. 

 Tuttavia gli utenti sotto al suddetto post hanno lasciato commenti di sbigottimento mostrando di non raccogliere la provocazione, anzi mostrandosi in disaccordo. Sputtanapoli a parte si tratta dell’ennesima prova che l’Italia è un paese alla quale l’unità sta stretta e non perde modo di manifestarlo. Il Nord talvolta provoca, il Sud reagisce talvolta eccedendo nel mostrarsi offeso. Sbigottisce piuttosto che nel 2015 ci si soffermi ancora su questi bisticci tra “fazioni” che al giorno d’oggi si combattono a colpi di post e tweet.