“Gli amici sono i famigliari che ci scegliamo: per questo ci somigliano”.
Mirko, Dante e Romualdo sono tre amici-fratelli, identici e complementari in tutto. Sono simili nei pregi: tutti e tre sono dotati di una mente mirabolante; altrettanto, lo sono per le pecche: nessuno di loro riesce a rimediare una ragazza. Vuoi per timidezza, vuoi per incapacità o inesperienza; vuoi per mancanza di fiducia in se stessi.
Come risolvere il problema?
Affrontandolo come un qualsiasi altro busillis: trovando, cioè, il maestro giusto.
I tre abitano a Roma, e la fortuna gli arride: l’Urbe è terra di conquistatori, di italici casanova, ‘attrazioni turistiche’ viventi. Ed è proprio tra la braccia di un divo mancato che precipitano i tre simpatici protagonisti.
Massimo Valsecchi è stato un volto noto, e amato, dei fotoromanzi, vecchi e consolidati rotocalchi della tradizione italiana.
Per puro caso, uno dei ragazzi incontra Valsecchi in un bar e lo vede in azione. Dopo aver rintuzzato il comportamento villano del barista, l’ex divo, stende tutti con una dialettica formidabile e bizantina, trovando perfino il tempo di mandare in visibilio la cassiera. È amore a prima vista!
Ma, non è tutto oro quello che luccica…
Valsecchi, che fisicamente somiglia a Massimo Ciavarro – oltre a esserne omonimo – è un uomo dai mille difetti: scroccone, avido, furbo, scafato; troppo pieno di sé: l’esatta antitesi dei tre nerd.
Nonostante tutto, l’ex attore viene ingaggiato dai suoi entusiasti allievi, e ne diviene mentore e modello. Tra un rimorchio riuscito, una gaffe e mille risate il cattivo maestro riesce a trasmettere ai suoi allievi l’unico, essenziale precetto: credere in se stessi e piacere per ciò che si è, piuttosto che per quello che potremmo sembrare.
Valsecchi, entusiasmato dalla fiducia dei suoi adepti, ritenta anche timidamente la strada del cinema: viene ingaggiato come figurante in uno spot, ma il suo caratteraccio rovina tutto.
Il romanzo si snoda tra mille citazioni cinematografiche: una per tutte è legata proprio al nome del professore ‘latin lover’, Valsecchi, ripreso dal film: “Grandi magazzini”, un classico della commedia all’italiana.
Paquito Catanzaro è un artista variegato e completo: attore, speaker, addetto stampa per la Homo Scrivens e, ovviamente, scrittore. Con savoir faire ed eleganza, ci regala una storia ‘pulita’, una storia in cui tutti possono riconoscere situazioni o moventi del proprio (in)successo amoroso. In questo senso, l’ironia e il garbo per la raffinata satira, rendono Catanzaro degno rappresentante di altre penne prestigiose della scuderia di Aldo Putignano: Pino Imperatore, Lello Marangio e ovviamente l’indimenticabile Lucio Rufolo.
Un viaggio divertente quello di “Due di picche” ma anche profondo: dietro l’insicurezza dei protagonisti, e la bonaria irruenza di Valsecchi, si indovinano spaccati molto più intimi, e sofferti. Perché anche il più luminoso sorriso, cela lacrime e dolori inespressi.
di Al Gallo
L’AUTORE
Paquito Catanzaro
Nato a Torre del Greco, classe ’81, ha pubblicato diverse opere: Quattrotretre, Centomila copie vendute, 8 e un quarto. Nel 2011 ha fondato la compagnia teatrale Parole Alate. Animatore culturale, organizza eventi, dirige blog, intervista Autori, e recensisce libri.
This post was published on Ott 26, 2020 12:00
Ottavo risultato utile consecutivo per il Bologna, che è sempre più vicino alla conquista della…
Crollo e paura al Centro commerciale Campania di Marcianise, in provincia di Caserta. L'episodio si…
Il governatore della Campania ha criticato don Patriciello per la sua presenza nella lista delle…
Salvare il salvabile, per quel che è possibile, e soprattutto salvare l'onore dei campioni d'Italia…
Anm informa che in occasione della tappa inaugurale del Giro d'Italia 2024, tra le ore 13:00 e…
La tabaccheria è nel cuore di Napoli, la centralissima via Toledo, la strada dei negozi…