Razzismo sui Meridionali: “Mentalità non adatta al lavoro” (FOTO)

Su un libro di geografia, destinato ai ragazzi delle scuole medie, sono stati trovati i soliti luoghi comuni di razzismo sui Meridionali. Ecco cosa scrivono:

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Razzismo sui Meridionali: "Mentalità non adatta al lavoro"

Ancora un caso di razzismo sui Meridionali, stavolta compare su un libro di geografia destinato ai piccoli studenti del primo anno di scuola media: “Terra dei popoli” della casa editrice “La Scuola” di Milano. L’accaduto è stato riportato dalla pagina ufficiale del sito web Unione Mediterranea che ha postato le fotografie delle pagine incriminate. Gli autori del libro hanno volto confrontare i caratteri e i comportamenti degli italiani: per farlo hanno confrontato i cittadini trevigliesi e i sorrentini, ciò che ne deriva non fa che creare i soliti luoghi comuni accompagnati da una bella dose di razzismo. Secondo alcune pagine del libro, infatti, gli abitanti di Sorrento non solo sono “chiacchieroni e allegri come tutti i meridionali” ma “non hanno una mentalità che a quando e come rischiare sul lavoro“, inoltre, “parlano il dialetto napoletano che sembra una lingua vera e propria“. Su Terra dei Popoli, quindi, si ignora il fatto che, in realtà, il napoletano è una vera e propria lingua, la seconda più parlata in Italia, e riconosciuta come tale dall’Unesco. Ovviamente, i cittadini trevigliesi, invece, sono stati trattati decisamente meglio.

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Ecco lo sfogo degli amministratori della pagina Facebook Unione Mediterranea che accompagna le foto scattate al libro incriminato: “Libro di scuola media: ‘I Meridionali? Non è vero che rifuggono dal lavoro, piuttosto non sono in possesso di una mentalità che sa quando e come rischiare. Il napoletano? Sembraquasi una lingua vera.’ Il libro di prima media “Terra dei popoli”, editrice “La Scuola” (Milano) racconta i diversi caratteri degli italiani confrontando chissà perché Treviglio (Bergamo) e Sorrento. Del trevigliese si dice che possiede “il senso del lavoro, un lavoro molto intenso, svolto con semplicità e orgoglio, senza minimamente lamentare la fatica”. Dei sorrentini si dice che sono, “come tutti i popoli meridionali”, “simpatici e chiacchieroni”. “Non è vero che rifuggono dal lavoro: piuttosto non sono in possesso di una mentalità che sa quando e come rischiare, così che le aziende private sono poche e prevalgono lavori di tipo statale”. Quindi i turisti che visitano Sorrento invece che in albergo sono ospitati in cupi uffici ministeriali… E poi: “Il dialetto napoletano è ancora molto parlato e sembra quasi una lingua vera e propria”. Grazie, Italia“.