Rapido 904: Corte rigetta richiesta della Regione Campania

La Corte d'Assise di Firenze rigetta la richiesta della Regione Campania per costituirsi parte civile nel processo sulla strage del Rapido 904.

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Foto di Luciano Nadalini

Stamane, in occasione della seconda udienza in merito al processo per la strage ferroviaria del 23 dicembre 1984 che coinvolse il treno Rapido 904 e con esso 292 persone, la Corte di Assise di Firenze, riunita in camera di consiglio, ha notificato il rigetto della richiesta della Regione Campania di costituirsi come parte civile nel processo. Il rigetto è stato preso in esame in seguito all’obiezione del legale Luca Cianferoni, difensore di Salvatore Riina (mandante, istigatore e determinatore della strage).

Strage Rapido 904: la Regione Campania rimane fuori

Nella strage rimasero uccise 16 persone e 276 furono i feriti, di cui molti campani che erano intenti a raggiungere Milano Centrale. Il Boss della Mafia vincente Salvatore Riina assiste alla deposizione del consulente del pubblico ministero in merito al tipo di esplosivo utilizzato nella strage.

Mafia, camorra e fascisti coinvolti nella strage del 23 novembre 1984

Per chi non lo sapesse, in base alle indagini giornalistiche, la strage coinvolse Mafia, Camorra e fascisti, ed è interna ai fenomeni delle trattative Stato – Mafia e della Seconda guerra di Mafia iniziata con l’assassinio di Stefano Bontate nel 1981. La strage del Rapido 904 o di Natale fu concepito come un attentato dinamitardo accaduto all’interno della Grande galleria dell’Appennino, in località Vierno, alle ore 19,08 del 23 novembre 1984. L’esplosione avvenne a 150 km/h, con detonazione radiocomandata, all’interno dei 18 km della Galleria, momento in cui l’ordigno caricato nel portabagagli del vagone n.9 di II classe ebbe massima potenza.