Il nuovo stadio a Bagnoli e contratto triennale per il San Paolo: la proposta del consigliere metropolitano Carmine Attanasio. Totale rivisitazione del piano!
A Bagnoli la città della Musica, della Cultura e dello Sport per risolvere sia la questione stadio e sia quella della mancanza di strutture per fare concerti: è quanto afferma il consigliere metropolitano Carmine Attanasio che preannuncia di stare lavorando ad una proposta che scongiurerebbe l’avverarsi di speculazioni nell’area dismessa di Coroglio attraverso l’utilizzazione delle cubature esistenti nel parco, in “cubature per lo sviluppo dell’area Metropolitana di Napoli”, riducendo “la memoria di quello che fu” attraverso il mantenimento del solo altoforno e delle ciminiera grande.
La proposta della città della Musica a Bagnoli oggi compie vent’anni, afferma Attanasio, considerato che il primo a parlarne fu il sottoscritto nel lontano 1994, qualche anno dopo fui l’estensore ed il primo firmatario di un emendamento che fissava la grandezza del parco in 120 ettari. Contrariamente alla maggioranza dei consiglieri dell’epoca ho sempre rimarcato il fatto che il Parco, per essere realizzato, aveva bisogno di un grande attrattore al suo interno e devo dire che il tempo è galantuomo e mi sta dando ragione.
Ora, considerato “lo strappo urbanistico” determinato dal decreto “Salva Italia” e che realizzare un parco di 120 ettari è ormai solo utopia, occorre avere le idee chiare e, pragmaticamente, bisogna proporre qualcosa che possa funzionare, attrarre investimenti privati e produrre decine di migliaia di posti di lavoro diretti e indotti. Gli estremismi e l’arroccamento sulle proprie posizioni potrebbero determinare solo la continuazione del “nulla” che fin’ora ha avvolto il destino di quell’area.
Ritengo che all’interno dell’area destinata a parco si possa realizzare il nuovo stadio della città di Napoli, a forma di tartaruga con le quattro zampe e la testa che sarebbero strutture polifunzionali per la musica, il teatro, la produzione televisiva e per gli sport cosiddetti minori: basket, pallavolo, nuoto, pallanuoto etc. Senza dimenticare i musei della musica, del teatro e dello sport. Strutture di contorno allo stadio dalla capienza di circa diecimila spettatori. L’ipotesi progettuale prevede che il tutto rappresenti un grande attrattore intrecciato in un area verde con migliaia di nuovi alberi che ospiti anche un parco a tema per il divertimento e il trattenimento.
I collegamenti nell’area di Coroglio dovrebbero essere assicurati solo dal trasporto pubblico, niente nuove strade e parcheggi, continua Attanasio, ma solo interscambio su ferro con l’area di piazzale Tecchio che dispone già di vasti spazi per la sosta a raso che potrebbero essere ampliati utilizzando il sottosuolo, pensando inoltre anche alle “vie del mare” alle quali già stiamo lavorando. Gli unici parcheggi consentiti sarebbero solo a servizio degli alberghi che potrebbero sorgere nell’area ancora occupata dalla Cementir, questo per garantire l’integrità ambientale dell’area. La città della Vela e quella del Tennis completerebbero poi, con città della Scienza, il poker di attrattori diversificando l’offerta d’intrattenimento nell’area. L’amministrazione dovrebbe poi stipulare un contratto almeno triennale con il Calcio Napoli e ragionare poi sul successivo abbattimento dello stadio San Paolo per realizzare al suo posto un altro grande polmone di verde nel quartiere di Fuorigrotta che andrebbe a compensare gli ettari di parco sottratti al parco di Coroglio e ridarebbe tranquillità ad una zona che da sempre si ribella rispetto a quanto avviene ogni volta che c’è una partita.
Faccio appello al sindaco Luigi de Magistris affinché si comprenda la potenzialità di quello che può derivare dalla realizzazione di un simile progetto, considerato che avere una squadra ai vertici del calcio europeo, così come è successo con la gestione di Aurelio de Laurentiis, significa anche pubblicità per Napoli e potrebbe determinare l’arrivo di continui flussi turistici attratti anche dai tanti eventi sportivi, musicali e culturali che si potrebbero organizzare per tutto l’arco dell’anno.