“La vita ci riserva delle sorprese. A volte positive a volte negative. Le negative spesso sono delle prove per migliorarsi.
Lo dico sempre ai miei ragazzi quando riceviamo ispezioni per l’operato delle nostre ricerche “ricordatevi che ogni ispezione è una ragione di crescita”.
Personalmente dovevo essere messo alla prova da un grave incidente, a diventare paziente grave per un po.
Dovevo provare cosa significa stare dall’altra parte … il 118, codice rosso, la sala di pronto soccorso, l’intervento d’urgenza, il secondo intervento, il terzo intervento (e chissà se altri), ad essere totalmente dipendente dal personale sanitario nell’igiene intima e personale, nei miei bisogni. A fare risonanze (per le quali ho sempre avuto terrore dovuto alla mia claustrofobia), a subire un’anestesista generale (per la prima volta) ed almeno altre due spinali in poco tempo, a mettere un pic per le mie vene oramai distrutte. A patire un dolore continuo e profondo quotidiamante”.
Con queste parole, sui social, Paolo Ascierto, noto oncologo napoletano, luminare della lotta ai tumori, ha raccontato la disavventura vissuta in seguito a un grave incidente stradale a bordo di una moto su cui viaggiava, che gli ha fatto capire cosa vuol dire trovarsi dall’altra parte e diventare un paziente.
“Ecco da oggi – prosegue Ascierto – a tutti i miei pazienti potrò dire con rassicurazione che mettere un pic non è un dramma e serve a migliorare la qualità della degenza.
Sicuramente guarderò ai miei pazienti un po più da paziente che ha provato determinati disagi.
È il messaggio più grande è abbiate speranza e che non vi abbandoni mai quando siete immobilizzati a letto.
La mia speranza ed il mio obiettivo, in questo momento, è quello di alzarmi e poter veder personalmente quest’alba magnifica catturata da Maria Teresa questa mattina dalla finestra dell’ICOT. Vi voglio bene tutti”, conclude.
This post was published on Apr 12, 2024 15:47
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