sabato, Luglio 27, 2024
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Note di Solidarietà a Napoli

Qualche giorno fa presso il Teatro dell’Immacolata al Vomero si è svolto il Concerto della Corale Franco/Italiana di Napoli. Un programma musicale molto vario che abbraccia musica sacra, canti  della tradizione francese, melodie ortodosse, musiche natalizie, repertorio africano e molto altro.

Il teatro era gremito in ogni ordine di posto con una variegata presenza che comprendeva adulti, associazioni di volontariato, giovani, famiglie, gruppi di adolescenti e tanti anziani appassionati di musica.

Il Concerto nasce per sostenere gli oltre 70 Pranzi di Natale che la Comunità di Sant’Egidio tiene in città dal 19 dicembre 2023 al 6 Gennaio 2024 in cui saranno presenti oltre 7000 amici poveri che  Sant’Egidio incontra settimanalmente a Napoli e in Campania, in tanti luoghi.

E è proprio la solidarietà con chi è in difficoltà – e sono tanti nella nostra città (più di 2000 per esempio quelli che vivono per strada) la motivazione che ha spinto tanti a partecipare.

All’ingresso Lucio, architetto in uno studio associato, dice:”Sono qui con mia moglie, i miei colleghi di lavoro, e i miei 2 figli.Per trascorrere una serata piacevole, ma soprattutto per far conoscere a chi è più piccolo l’esistenza di tante situazioni esistenziali difficoltose, segnate dalla solitudine e dall’abbandono. E’ bene che i nostri ragazzi, spesso cresciuti in un benessere ovattato, allarghino lo sguardo oltre i loro orizzonti consueti”.

Note di Solidarietà a Napoli

Fanno eco alle sue parole le immagini proiettate sullo schermo prima del Concerto, in cui si vede come in tanti Paesi del mondo il Pranzo di Natale diventi occasione di gioia e familiarità per tanti, anche giovani, che una famiglia non ce l’hanno più.

Angela 14 anni, va con altri amici e con la sua insegnante di italiano a trovare regolarmente degli anziani ospiti di una casa di riposo:” I poveri per me sono anche quegli anziani che incontro ogni settimana durante le nostre visite. La loro povertà è soprattutto la solitudine. Spesso non ricevono visite da nessuno, nemmeno dai propri figli. A volte neanche una telefonata. Così la loro vita si intristisce! Quando con i miei amici andiamo a trovarli e facciamo delle feste e delle attività con loro, i nostri vecchietti rinascono e riscoprono energie e sorrisi che non credevano più di poter ritrovare e che neanche noi immaginavamo.E poi gustano e apprezzano tanto i dolci che con la mia amica Federica preparo per loro con l’aiuto di mia madre.  Sono i nonni che non ho mai avuto”

Al termine del programma musicale, il pubblico chiama a gran voce un bis, che puntualmente il Maestro Roberto Franco, fa materializzare in un canto accompagnato ritmicamente da tutti.

Insomma un grande successo di pubblico e di partecipazione per uno spettacolo di elevata qualità. E di grande generosità. Come conferma Il Direttore della Corale Franco/Italiana che nel ringraziare chi ha permesso l’evento, sottolinea come il suo gruppo e tanti altri artisti siano sempre disponibili a mettere in gioco, con disponibilità e professionalità, i propri talenti artistici e collaborare quando ci sia in gioco l’aiuto concreto verso chi ha bisogno.

Lina 84enne, uscendo dalla sala in compagnia di un nutrito gruppo di coetanee, dice : “Sono felicissima di aver partecipato con le mie amiche e così di aver contribuito a realizzare qualcosa di molto prezioso. A Napoli si dice: “in una casa come si mangia in 4 si mangia anche in 20”. Insomma si allarga la tavola ad altri: è quello che succede ai Pranzi di Natale. E io per quello del Vomero- dove vivo – prima cucinerò a casa mia e poi porterò tanti friarielli. La mia specialità!”

Osservando tanti che si fermano a parlare in modo rilassato e festoso, e magari si ritrovano dopo tempo proprio per questa circostanza, non può non venire in mente come la città abbia sempre più bisogno di spazi e di momenti come questo, dove la conflittualità di una vita spesso solitaria e frenetica, si sciolga finalmente nell’incontro e nel dialogo.

Forse non è un caso che a generare queste occasioni sia spesso proprio la solidarietà, un termine solo apparentemente fuori moda – come si può vedere dal “Soldout!” del Concerto già 15 giorni prima dell’evento – e che riesce invece a coagulare le energie migliori di ogni età e condizione nella direzione di una città più vivibile, proprio perché a misura di tutti.

Mario De Finis
Mario De Finis
Docente, formatore e autore di testi in ambito universitario. Credo che promuovere insieme una cultura inclusiva e di pace, ispirata da amicizia e solidarietà, possa cambiare la vita e la storia. A partire dai giovani e dai più fragili.
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