
I cinema italiani stanno per essere invasi da un alieno familiare, simpatico, blu, dal sorriso contagioso. Il live action di Lilo e Stitch sbarca nel Belpaese, pronto ad esser visto da milioni di bambini, e non solo, rapiti dalla storia di amicizia tra una orfanella hawaiana ed un extraterrestre solo e spaesato.
La storia , invero, ricorda molto da vicino quella di ET, racconto di formazione quasi di stampo Dickensiano , ma oggi è diretta divulgare un concetto essenziale: non bisogna avere paura del diverso , sia egli una persona dal colore di pelle differente, dalla religione lontana dalla nostra o semplicemente nato su un pianeta ignoto che lo rende , ai nostri occhi, bizzarro. Nell’America trumpiana, feudo del white trash, Stitch probabilmente sarebbe preso a fucilate da una famiglia del Texas ma il mondo Disney cerca di raccontarci una parabola d’amore senza confini ,legata ad un personaggio dolce, irresistibile ed invincibile .
Vi chiederete, cari lettori, cosa c’entra Stitch con la vittoria del Napoli; troppo facile il legame con il mondo del cinema eterno pallino del presidente . Stitch capita in una famiglia disfunzionale, composta da un alieno morsicatore, da una piccola orfanella , uno scienzato pazzo , un marziano timido e cosi via…tutti cercano di salvarlo mentre contemporaneamente provano a sopravvivere tra difficoltà risolte anche attraverso gli occhioni di una creatura che sembra un concentrato di aliena cattiveria, ma che in realtà nasconde la fanciullesca capacità di vedere il bello . Il Napoli di Conte è una famiglia disfunzionale fatta da calciatori che un anno fa erano quasi alla frutta, stanchi , depressi , da uno scozzese dalla pelle diafana che si commuove ascoltando ‘Napule è’ e segna goal memorabili, da un uruguagio che sembra uscito da un tempio inca, da un portiere muto e solitario che lascia parlare i clean sheet. L’impresa del Napoli ha del favoloso, sarebbe perfetta in un film Disney che racconta quelle storie fatte di sudore, sangue e fatalità. Un gruppo di ragazzi che riesce a ribaltare un’annata terribile fino a salire sul podio di un campionato , concretizzando un’impresa irripetibile per una squadra al di sotto del Rubicone, vincere 2 scudetti in 3 anni.
Chissà se Conte e De Laurentis hanno il loro Stitch dal cuore d’oro capace di intuire la fragilità per trasformarla in forza e smuovere ogni contraddizione per un obiettivo comune . L’azzurro cobalto di Stitch flirta con la maglia iconica del Napoli , la sua cattiveria effimera sembra la fotocopia dell’atteggiamento duro in campo della formazione di mister Conte, tutta sostanza e cazz…mma. Siamo di fronte ad una vecchia e bella storia, un sogno che diventa magica realtà , riversarla con attori veri come accade nei live action Disney è stata la forza del Napoli, capace di trasformare un obiettivo impossibile in un lucente trofeo.
Oggi quando accompagnerò mio nipote a vedere Stitch in carne ed ossa surfare sulle spiagge hawaiane , ripenserò all’impresa eterna del Napoli perché solo un cuore enorme che unisce una famiglia fatte di tasselli tanto differenti , ti permette di raggiungere grandi imprese e se un cucciolo alieno riesce a ballare con il gonnellino possiamo capire perché un ragazzo nato tra le brume britanniche , diviso tra il culto per William Wallace e la birra calda, si commuova come un bimbo per uno scudetto vinto all’ombra del Vesuvio dove un cognome antico e celtico come McTominay diventa in un istante Mcfrat’m….
Ma poi come dice l’incipit di una favola cara a Walt Disney… I sogni son desideri… e spesso si avverano anche…
di Roberto Schioppa