“Padre Alex Zanotelli è rimasto stupito, ma non troppo. Sa bene di essere un personaggio scomodo, dai tempi della vecchia politica e di Andreotti e Spadolini, per le sue battaglie contro il traffico internazionale di armi e poi per l’acqua pubblica, ma non si aspettava una presa di posizione così sfacciata e così chiara da parte della Procura”. Sono le parole di Maurizio Montalto, avvocato e organizzatore dell’evento per il conferimento del premio Nelson Mandela a padre Alex Zanotelli, che si è aperto in polemica questa mattina al Palazzo di Giustizia di Napoli.
La Procura infatti ha revocato la concessione della sala dove si sarebbe dovuta svolgere la consegna del premio da parte dell’ordine degli avvocati di Napoli. La cerimonia, prevista nell’auditorium del Palazzo di Giustizia, è stata quindi spostata nella piccola sala dell’Ordine degli Avvocati, che si è dissociato dalla decisione della Procura scusandosi con padre Zanotelli. La revoca della concessione, inizialmente accordata, è arrivata questa mattina da parte della Procura di Napoli. La motivazione fornita è una incompatibilità dell’evento, giudicato “in conflitto con le finalità istituzionali del Palazzo di Giustizia”. “Davvero non comprendiamo la ragione di questo rifiuto” spiega Montalto. “Nell’auditorium del Palazzo di Giustizia si sono sempre svolti eventi che poco o nulla avevano a che fare con le finalità del tribunale. Come banchetti, auguri di Natale, presentazioni di libri e incontri con i politici“. E nessuno ha avuto mai niente da ridire.
“Non rispettano il mio nome qui dentro” ha commentato padre Zanotelli indignato. Una rabbia e una delusione condivisa da Toni Servillo, presente alla consegna del premio, che avrebbe dovuto fare da testimonial e ricevere a sua volta un’onorificenza. Ma dopo le polemiche Servillo ha rinunciato sia all’uno si all’altra, e si è limitato a restare accanto a padre Alex durante la premiazione.
Ma padre Alex Zanotelli non si lascerà scoraggiare da questo ennesimo tentativo di screditare il suo nome e il suo operato. “Il mio ruolo di missionario è di dire le cose in faccia alle classi dirigenti” ha detto ancora il prete. Poi, tirando in ballo anche il caso di Erri De Luca, accusato di istigazione a delinquere, si è lasciato andare a commenti sulla magistratura, che “sta prendendo una brutta piega, come testimonia il fatto estremamente grave che Erri De Luca verrà portato in tribunale per reato di opinione“.
This post was published on Giu 17, 2014 14:39
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