venerdì, Aprile 19, 2024
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“Molto forte, incredibilmente vicino”19 luglio 1992

di Diego De Vellis

Extremely Loud and Incredibily Close”, questo il titolo originale del romanzo di Jonathan Safran Foer sugli attentati dell’11 settembre, che descrive in modo autentico la sensazione che lascia il ricordo della strage di via D’Amelio, nella quale il 19 giugno del 1992 persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e la sua scorta. Il tuonare dell’esplosivo, nascosto in una Fiat 126 e fatto detonare all’arrivo del magistrato nei pressi dell’abitazione della madre, è ancora molto forte e incredibilmente vicino.

Ieri gli omaggi del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dei presidenti della Camera e del Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, così come quelli del premier Enrico Letta, espressioni commosse, quelle usate, tutte da condividere, senza riserve: “servitore eccezionale della patria”, “grande magistrato”, “autentico eroe”.

Dopo tutto si sa in democrazia la forma è sostanza, ed è normale un tale atteggiamento delle istituzioni, occorrerebbe però onorare la memoria di un tale uomo dando un seguito significativo al suo lavoro, sarebbe necessario fornire ulteriori risorse ai magistrati per combattere la mafia. La repressione dei reati correlati quali quelli di corruzione, di falso in bilancio, di riciclaggio potrebbe essere lo strumento in più per combattere la criminalità organizzata, lo ricordava ieri Pietro Grasso, le idee non mancano.

Sono trascorsi 21 anni da quel triste giorno, la nostra coscienza è diventata più che maggiorenne, dovremmo essere capaci di agire, eppure sembriamo immobili, ancora si cerca “l’agenda rossa”, chi ha avuto delle responsabilità è rimasto nell’ombra, da anni si racconta che Paolo Borsellino sapeva di essere un bersaglio, e la sua morte ha segnato una grande sconfitta per le istituzioni.

È importante rilevare che dopo il 1992, l’atteggiamento dei cittadini è cambiato: più collaborazione meno omertà, e questa rivoluzione copernicana segna un ribaltamento che incide su quel humus culturale di cui la mafia si è sempre nutrita, ma se la spinta dal basso è forte occorre uno Stato altrettanto forte, senza trattative, senza zone d’ombra, che possa farsi davvero garante dei diritti indisponibili e inviolabili del suo popolo.

Perché se è “Sventurata la terra che non ha eroi”  ancor di più  Sventurataè la terra che ha bisogno di eroi(Bertolt Brecht – Vita di Galileo-scena tredicesima).

Redazione Desk
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Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.
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