Nel corso delle tre giornate per ricordare Ciro Esposito si è tenuto un dibattito pubblico all’Auditorium di Scampia sul tema ‘Sport vs.Violenza, quale uscita di sicurezza?’. Tra i presenti la madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, l’avvocato Angelo Pisani, presidente della Ottava Municipalità del Comune di Napoli, Vincenzo Esposito, zio di Ciro, Giandomenico Lepore Presidente dell’Osservatorio alla Legalità di Scampia, Antonio Polito direttore del Corriere del Mezzogiorno, Gianni Maddaloni, maestro di judo a Scampia, e il parroco anticamorra Don Antonio Manganiello.
Antonio Polito, direttore del Corriere del Mezzogiorno, ha spiegato come non sia lo sport ad essere violento ma solo il calcio: “nel calcio si assiste ad una guerra tribale, in cui si odia l’altro perché fa parte di un’altra tribú o di un’altra razza”. Un’interpretazione che ha visto d’accordo anche il Sindaco Luigi De Magistris il quale ha sottolineato che spesso sono proprio i genitori che educano i loro figli alla violenza sin da bambini, fomentandoli e incitandoli e primeggiare “i nostri figli devono imparare a divertirsi, non diventare necessariamente i nuovi Maradona e Higuain“. Inoltre si è discusso dell’enorme quantità di denaro che viaggia al centro del calcio “bisognerebbe avere il coraggio di escludere delle società dal campionato, noi dobbiamo avere invece di coraggio di non cedere alle provocazioni nelle prossime gare” ha così concluso il Sindaco.
“Istituire un fondo nazionale in cui far confluire tutti i soldi delle multe da infliggere alle societá di calcio ogni qual volta allo stadio compaiano striscioni razzisti, per ogni violazione di tipo razzistica una sanzione da 1 milione di euro” è questa la proposta esposta all’Auditorium da Vincenzo Esposito, che guida anche un’associazione anti-violenza che porta il nome di Ciro, combattivo nell’esporre i suoi pensieri ma fragile e scosso dalla morte del nipote, colpito da una mano assassina prima dell’inizio della finale di Coppa Italia allo Stadio Olimpico di Roma. Ha concluso dicendo: “Il nostro sogno non e’ portare Scampia a Napoli, ma Napoli a Scampia”.
This post was published on Lug 25, 2014 18:05
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