
Lutto nello sport (www.roadtvitalia.it)
La sua carriera, che ha raggiunto il culmine negli anni ’60 e ’70, è costellata di successi e momenti indimenticabili.
Il ciclismo italiano è in lutto per la scomparsa di Claudio Michelotto, un nome che ha segnato la storia di questo sport. Originario di Trento, Michelotto ha dedicato la sua vita al ciclismo, diventando un simbolo di passione e determinazione. La sua carriera, che ha raggiunto il culmine negli anni ’60 e ’70, è costellata di successi e momenti indimenticabili, tra cui la sua partecipazione al Giro d’Italia.
La carriera di Claudio Michelotto
Nato nel 1942, Claudio Michelotto ha iniziato a pedalare in giovane età, mostrando subito un talento naturale sia come passista che come scalatore. La sua carriera professionistica è decollata nel 1966, e in breve tempo si è affermato come uno dei ciclisti più promettenti della sua generazione. La sua abilità nelle salite e la resistenza nelle lunghe corse a tappe lo hanno reso un avversario temibile, capace di affrontare le sfide più dure con coraggio.
Un momento cruciale della sua carriera è stato il Giro d’Italia del 1969, dove Michelotto ha lottato fino all’ultimo chilometro contro leggende come Felice Gimondi. La sua vittoria nella tappa Rocca Pietore – Cavalese ha dimostrato il suo valore, portandolo a conquistare anche la classifica riservata agli scalatori. Questa performance non è stata solo una vittoria, ma un’affermazione del suo talento nel panorama ciclistico.

Nel 1971, Michelotto ha avuto l’onore di indossare la maglia rosa, simbolo del leader del Giro. Ha mantenuto questo prestigioso colore per dieci giorni, vivendo momenti di grande emozione e competizione. Purtroppo, la sua avventura si è interrotta a causa di una crisi sul Pordoi, dove ha ceduto la maglia allo svedese Pettersson. Questo episodio ha segnato un momento cruciale nella sua carriera, evidenziando la fragilità di un sogno che sembrava a portata di mano.
Nonostante il ritiro avvenuto nel 1973, Michelotto non ha mai abbandonato la sua passione per il ciclismo. Dopo la carriera agonistica, ha intrapreso un’attività nel commercio di automobili, continuando a partecipare a gare amatoriali. La sua dedizione al ciclismo ha ispirato molte generazioni, dimostrando che con determinazione è possibile raggiungere traguardi importanti.
La scomparsa di Claudio Michelotto ha suscitato un profondo cordoglio nella comunità ciclistica. Molti ex colleghi e appassionati lo ricordano come un esempio di dedizione e passione. Le sue gesta sono diventate parte della leggenda del ciclismo italiano, e il suo spirito vivrà attraverso le storie che saranno raccontate nelle manifestazioni ciclistiche locali che ora lo onorano.
La perdita di Claudio Michelotto rappresenta un momento triste per il mondo del ciclismo, ma la sua eredità continuerà a ispirare ciclisti di tutte le età. La sua vita è stata un esempio di come la perseveranza e l’amore per uno sport possano portare a risultati straordinari, e il suo ricordo rimarrà indelebile nel cuore di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e seguirne le gesta.