L’Intercity della vergogna: il disservizio e la disorganizzazione superano ogni limite (FOTO)

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di Sonia Mazzella

Una terribile avventura quella degli sfortunati passeggeri a bordo del treno Intercity 707, con tratta Roma-Taranto in partenza alle 15:39 di ieri 13 Novembre.
Dopo una percorrenza regolare, il treno effettua, alle ore 17:05 circa, una fermata imprevista alla stazione di Sessa Aurunca (CE): il motivo? Si ipotizza il -purtroppo- solito furto di cavi di rame, che rende impossibile la continuazione del viaggio. Il primo annuncio da parte del capotreno arriva solo circa venti minuti dopo l’arresto: il treno è fermo per un guasto verificatosi alla linea elettrica, il ritardo previsto per la ripartenza da Sessa Aurunca è di “circa 40 minuti”. Ed è proprio quel “circa” che comincia ad impensierire i passeggeri, molti dei quali avevano come destinazione città quali Potenza o Taranto, ma dal comune del casertano, soprattutto a quell’ora e con i binari fuori uso, sarebbe stato impossibile trovare un’alternativa anche per raggiungere la più vicina Napoli.

Trascorrono i 40 minuti, trascorrono ore e nessun nuovo avviso arriva agli ormai spazientiti passeggeri. Sarà possibile riparare al guasto in tempi brevi? Arriverà un servizio sostitutivo di pullman? Bisognerà stazionare a Sessa Aurunca per il resto della nottata? Non si sa, nulla è dato sapere ai malcapitati viaggiatori.

Nel frattempo, sul posto giungono il corpo dei Carabinieri, quello della Polizia Municipale ed i volontari della Protezione Civile: questi ultimi provvedono a fornire acqua e snacks ai passeggeri ormai fermi in stazione da ben tre ore. Gli animi si surriscaldano, soprattutto dal momento che non arriva nessun annuncio ufficiale, le forze dell’ordine non sono in grado di rispondere a domande sul da farsi, se non con un “Non lo so, ora aspettiamo e vediamo”, il capotreno sembra sparito nel nulla di una stazione desolata.

In molti telefonano ad amici e parenti per poter tornare a casa con le auto, tant’è persa la speranza che si riesca a trovare un modo per continuare il viaggio, o su treno o su bus sostitutivi. Arriva anche un mini pulmino privato: il proprietario si propone di trasportare cinque viaggiatori alla stazione di Napoli Centrale, al modico prezzo di 12 euro a persona.

Alcuni passeggeri diretti a Formia, che attendevano invano il passaggio dei treni nelle stazioni successive come quella di Villa Literno, sono stati trasportati tramite bus a Sessa Aurunca, dove è ripartito un treno in direzione opposta a quella dell’Intercity della vergogna, per Formia.

Alle ore 21:20 circa, arriva un pullman, a detta dell’autista diretto a Napoli Centrale: finalmente sì, un solo pullman per 400 passeggeri e altrettanti bagagli. Si può immaginare la ressa per decidere chi avesse la priorità a salire.

Mentre si consumavano liti e tragicommedie in puro “neapolitan style”, alle 21:45 circa, improvvisamente un annuncio da parte del capostazione: “E’ in partenza dal binario 1 il treno Intercity diretto a Taranto”. Il risultato? Cinque ore di ritardo, un autobus che ritorna vuoto al deposito e viaggiatori stanchi e nervosi. Sono questi episodi frutto di inciviltà e crimine misti a disorganizzazione ed incompetenza che spingono i giovani a perdere la speranza e a desiderare una nuova vita altrove. E’ possibile trovare qui la guida di Trenitalia al rimborso del biglietto.

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14 novembre 2013