di Francesco Cava
L’idea generale è quella che un derby regali ai suoi spettatori emozioni uniche rispetto tutte le altre partite, quello di ieri sera al San Siro non ha certo avallato questa tesi; Milan ed Inter non hanno impressionato rendendosi protagonisti di una partita sterile, spesso noiosa e macchinosa, dove la paura di scoprirsi e l’eccessivo agonismo di alcune entrate non hanno fatto altro che rendere la partita ancor di più inguardabile !
La fazione nerazzurra del San Siro, con Thohir e mister Mazzarri al loro primo derby di Milano, può dirsi sicuramente più soddisfatta del risultato, lo splendido tacco del solito Palacio ha, infatti, regalato la vittoria all’Inter, anche se i limiti espressi in 90′ da entrambe le squadre sono palpabili.
Che non si sarebbe assistito ad una partita come quella dei tempi d’oro di entrambi i club lo si sapeva, il Milan staziona nella metà più bassa della classifica e l’Inter fatica a trovare una propria continuità, ed il derby non ha confutato i fatti, dimostrando l’immaturità dei due club ed il bisogno di rinforzare alcuni settori fondamentali al fine di rendere il gioco più fluido e veloce.
Analizzando la partita possiamo sostenere che la squadra di Allegri ha giocato un primo tempo (escluso l’ultimo quarto d’ora) migliore rispetto all’11 di Mazzarri, aveva il completo predominio del campo e i nerazzurri erano costretti a pungere Abbiati solo sulle ripartenze; la seconda frazione è stata la fotocopia della prima, il Milan parte forte ma l’Inter riesce a ritrovarsi, grazie ad una migliore condizione fisica generale, negli ultimi venti minuti di gioco e a realizzare il gol che li ha portati alla definitiva vittoria per 1-0.
In quello che è risultato un derby tutt’altro che indimenticabile, possiamo salvare pochi calciatori che hanno quanto meno giocato con la grinta necessaria e la volontà di raggiungere la vittoria; Palacio e Guarin nell’Inter sono stati gli unici a concretizzare qualche occasione per la squadra di Mazzarri, non è un caso che il gol sia opera proprio di questi due, mentre nell’11 rossonero il solito Kakà lotta e cerca di far girare un Milan irriconoscibile rispetto a quello delle ultime stagioni.
This post was published on Dic 23, 2013 12:56
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