Lino Romano, vittima innocente di camorra. Domani il ricordo ad un anno dalla sua uccisione

di Redazione

Napoli – Era appena uscito dall’abitazione della sua fidanzata a Marianella, avevano parlato del loro prossimo matrimonio, si erano stretti in un abbraccio. Pasquale Romano, 30enne di Cardito, avrebbe dovuto raggiungere i suoi amici per una partita di calcio. Sarebbe stata una serata come tante altre, se ad attenderlo non ci fosse stato un killer col colpo in canna.

E’ già trascorso un anno dalla terribile uccisione del giovane Lino Romano, assassinato per mano della camorra per un mero errore di persona: al suo posto avrebbe dovuto esserci uno dei cosiddetti “girati”, Domenico Gargiulo, che – scampato alla morte – ha ben pensato di tatuarsi la data dell’omicidio di Lino, il 15 ottobre 2012. Per lui, forse, una rinascita.

Per Salvatore Baldassarre, il sicario,  i pubblici ministeri Enrica Parascandalo e Sergio Amato hanno richiesto l’ergastolo: lui che – come dice in una telefonata intercettata quella sera – quando inizia a sparare non si ferma più, si era accorto dell’errore, ma troppo tardi per poter fermare il dito ormai impazzito d’odio sul grilletto.

Lino non c’è più. Da un anno è entrato nelle tristemente lunghe fila di coloro che sono morti senza un perchè, vittime innocenti della criminalità organizzata. Domani, nell’anniversario della sua morte, non saranno soltanto i familiari a ricordarlo: presso la Chiesa di San Biagio a Cardito sarà celebrata una santa messa in sua memoria alle ore 18.30, mentre il Comune di Napoli ha promosso l’iniziativa di commemorazione “Lino uno di Noi”. Al Teatro Area Nord di Piscinola, in presenza di gruppi di studenti del territorio, interverranno le associazioni di Marianella ed esponenti dei movimenti anticamorra.
Il ricordo dei colleghi sarà, invece, venerdì sera, 18 ottobre, presso il Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare con l’iniziativa La guerra di tutti, dedicata a Lino e alle vittime innocenti della camorra.

Si sarebbe potuto festeggiare il suo futuro radioso e, invece, se ne commemora la morte. Questa guerra di tutti combattuta troppo spesso ad armi impari dallo Stato continua ad andare avanti; purtroppo non potremo dire con certezza che morti inutili come quelle di Lino Romano non accadranno più, fin quando non sarà finita.

14 ottobre 2013

This post was published on Ott 14, 2013 18:21

Redazione Desk

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