
Che scoperta in Perù (www.roadtvitalia.it)
Nel cuore della foresta amazzonica peruviana, una straordinaria scoperta archeologica ha catturato l’attenzione del mondo scientifico.
Nel cuore della foresta amazzonica peruviana, una straordinaria scoperta archeologica ha catturato l’attenzione del mondo scientifico e degli appassionati di storia. Sono state identificate oltre 100 strutture finora sconosciute nel sito di Gran Pajatén, un complesso che testimonia l’esistenza della misteriosa civiltà Chachapoya. Questo annuncio, rilasciato dal World Monuments Fund (WMF), segna un significativo progresso nelle ricerche archeologiche condotte nella regione di San Martín, dove fino a poco tempo fa si conoscevano solo 26 edifici all’interno di questo sito.
La civiltà Chachapoya: un popolo avvolto nel mistero
I Chachapoya, spesso definiti come il “popolo della foresta nebulosa”, abitavano gli altopiani andini del nord-est del Perù tra il VII e il XVI secolo. A quote che sfiorano i 3000 metri, questa popolazione ha lasciato un’impronta duratura nel paesaggio culturale della regione, visibile attraverso una rete di centri urbani elaborati, strutture funerarie inaccessibili incastonate nei dirupi e templi adornati con mosaici in pietra e frisi geometrici. La loro arte e architettura riflettono una profonda connessione con l’ambiente montano e le tradizioni spirituali che caratterizzavano la loro vita quotidiana.

Il sito di Gran Pajatén, scoperto negli anni ’60, è stato a lungo considerato uno dei luoghi più affascinanti associati alla civiltà Chachapoya. Tuttavia, è stato solo grazie a una campagna di ricerca condotta tra il 2022 e il 2024 che il vero potenziale di questo sito è stato rivelato. Utilizzando tecnologie all’avanguardia come il LiDAR aereo, la fotogrammetria e rilievi topografici manuali, gli archeologi sono riusciti a penetrare la fitta vegetazione senza compromettere l’ecosistema, mappando con precisione un complesso che appare ora come parte di una rete articolata di insediamenti.
Le nuove scoperte indicano che Gran Pajatén non era un semplice sito isolato, ma un nodo cruciale all’interno di un sistema più vasto di insediamenti interconnessi, collegati tramite antichi sentieri preispanici ad altri siti significativi come La Playa, Papayas e Los Pinchudos. Questa rete di collegamenti suggerisce una complessa organizzazione sociale e commerciale tra i vari gruppi, rivelando che la presenza dei Chachapoya in quest’area potrebbe risalire almeno al XIV secolo, se non prima.
L’applicazione di tecnologie moderne ha svolto un ruolo fondamentale in questa scoperta. Il LiDAR, in particolare, ha permesso di mappare il terreno con una precisione senza precedenti, rivelando strutture che erano rimaste nascoste per secoli sotto la vegetazione lussureggiante della giungla. Questa tecnologia non solo ha facilitato l’individuazione di nuove strutture, ma ha anche fornito informazioni dettagliate sulla topografia e sulla disposizione degli edifici, permettendo agli archeologi di comprendere meglio l’organizzazione spaziale di Gran Pajatén.
Inoltre, l’uso della fotogrammetria ha permesso di creare modelli tridimensionali delle strutture, offrendo ai ricercatori e al pubblico la possibilità di esplorare virtualmente il sito. Questa documentazione digitale è stata essenziale per preservare la storia e l’eredità culturale dei Chachapoya, rendendo accessibili le informazioni a un pubblico globale.