venerdì, Maggio 3, 2024
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Legends, Giordano: “Al Napoli manca il vero Osimhen, con l’Inter partita difficile. Giovani? Talento c’è, ma va coltivato”

E’ andata in onda giovedì 14 marzo la quinta puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it). Con la padrona di casa, Jolanda De Rienzo, in studio i due ex calciatori del Napoli, Alessandro Renica e Raffaele Di Fusco e i loro ospiti, che per questa puntata sono stati Bruno Giordano, storico componente della MaGiCa con Maradona e Careca, e Ciro Muro, l’altro dieci, la cosiddetta “riserva” del Pibe de oro.

“Il Napoli col Barcellona ha subito gol che non si possono subire, ma è problema che non ha solo la squadra azzurra. La verità è che oggi non si sa più difendere, perché non si è più abituati a marcare a uomo. E per via dell’esasperazione della zona non c’è neanche più un responsabile. Ai nostri tempi si sapeva quale fosse il difensore con il compito di marcare quel determinato attaccante, oggi no. Quindi se Lewandowski fa gol è colpa di tutti, ma questo ha deresponsabilizzato troppo i singoli. Osimhen? Dal suo ritorno dalla Coppa d’Africa ha trovato qualche gol, ma non è ancora quello dell’anno scorso che tutti ci aspettavamo, come si è visto col Barcellona. Anche se è vero che a livello dinamico in Europa la situazione è diversa. In Italia un paio di scatti dei suoi non lo avrebbero recuperato come ha fatto, invece, Cubarsì”, queste le dichiarazioni di Bruno Giordano nel corso della quinta puntata della seconda edizione della trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, in onda su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV (tv.sportface.it).

 “Il discorso giovani? Io credo che il talento ci sia in Italia, ma forse viene soffocato un po’ troppo dalla tattica portata all’estremo, per colpa della quale un calciatore poi fatica a stare in un determinato sistema di gioco. E anche i bambini e i ragazzi sento che rinunciano a giocare per questo motivo. Poi, non dimentichiamo il talento da solo non basta, ma devi anche incontrare chi è bravo ad allenarlo. Ma mi rifiuto di pensare che in Italia non ci siano giocatori giovani di talento. Napoli, ad esempio, è una piazza da cui potresti attingere molto per i giovani, come accade per Juve, Milan, Atalanta, Sassuolo, che sono società che vivono di questi ragazzi. L’Atalanta fa scuola da anni, dimostrando come tutto ciò possa essere anche molto produttivo, perché può consentire di fare mercato, andando a cedere un calciatore che ti sei ritrovato in casa. Bisogna investire sui settori giovanili, ci vuole gente che sappia insegnare ai giovani. I bambini a 10-11 anni hanno bisogno di vedere un gesto, piuttosto che leggere su un libro come si fa. E tutto ciò può farlo un ex calciatore. Su questo la Federazione deve intervenire. Juventus e Atalanta insegnano anche con la seconda squadra come si valorizzano i giovani. Il Napoli in un nuovo stadio e non più al Maradona? Il fascino di quello stadio, anche per il nome che porta, è unico, ma credo che, alla lunga, la squadra ne guadagnerebbe, magari anche con l’eliminazione della pista d’atletica, che farebbe sentire maggiormente il calore di un pubblico già meraviglioso di suo”, ha proseguito l’ex calciatore del Napoli nel suo intervento a Legends.

“Inter-Napoli? Partita difficile, come è difficile pensare il Napoli possa recuperare per entrare in zona Champions, soprattutto se le posizioni utili restano solo quattro. L’unica speranza è quella del quinto posto. Un ricordo di Maradona? Ci trovavamo a Roma nel 2018 con Diego. Lui era in albergo e io lo andai a trovare con mio figlio. A un tratto squillò il telefono ed era un giornalista della radio, lui mi tolse il telefono e si mise a parlare nello stupore generale di tutti. Per 15-20 minuti almeno. Da allora quei ragazzi ogni volta che mi vedono mi ringraziano per l’occasione avuta. Diego era fatto così, non si negava mai, era un generoso”. Ha concluso, infine, Giordano.

Redazione Desk
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Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.
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