Le recensioni di Homo Scrivens – Madama Bovary single e felice

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Continua sulle pagine di RoadTv Italia la rubrica dedicata alle recensioni fatte dagli autori della casa editrice ‘Homo Scrivens’

di Paquito Catanzaro.

Un sorridente romanzo di formazione. Bastano poche parole per recensire Madama Bovary single e felice, il nuovo romanzo di Anna Maria Montesano edito da Homo Scrivens per la collana Dieci.

Dopo il successo di Gandhi si è fermato a Napoli, l’autrice racconta – con la consueta leggerezza, ma pure con grande sensibilità – la vita di Marina, una ragazza di provincia che non riesce a fare a meno dei libri e che desidera confrontarsi continuamente con sé stessa e coi propri limiti.

«Il progetto di Madame Bovary single e felice (il cui titolo si deve all’editore Aldo Putignano, ndr) risale ad alcuni anni fa. Riposava nel cassetto perché non riuscivo a trovare il giusto amalgama fra l’umorismo – che è il mio carattere dominante – e la sottile malinconia delle vicende narrate. Quando Aldo mi fece notare quanto la protagonista del mio libro somigliasse a Madame Bovary, capii finalmente qual era la strada da percorrere: quella di un’innamorata dei libri che tenta di emulare le grandiose gesta di celebri personaggi».

Un romanzo, quindi, che va letto anche come autentico invito alla riscoperta dei classici. Quali sono i quelli ai quali è più legata l’autrice e quali quelli imprescindibili per avvicinarsi alla scrittura? «I classici sono stati i miei compagni da quando ero bambina e li rubavo dalla piccola biblioteca paterna. Più di tutti, però, adoro gli autori russi e, in particolare, il Tolstoj di Anna Karenina e il Dostoevskji di Delitto e castigo. Questi grandi autori dell’Ottocento e molti del Novecento ritengo si debbano leggere e rileggere per capire come si scrive e che cos’è un romanzo».

Visti i riconoscimenti e i feedback positivi dei lettori del precedente lavoro, lecito nutrire aspettative alte anche questa storia. « Spero che, nonostante le difficoltà del momento, il libro sia letto da tanti, che possa divertire e magari commuovere; che sia inteso non come la storia di una sfigata, ma di una donna che combatte per realizzare i suoi sogni impossibili ma che, fortunatamente, a un certo punto, scende a patti con la realtà».