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Lady in the city: “Ciò che non si può dire in poche parole, non si può dire neanche in molte”

Lady in the city

Rubrica di Eliana Iuorio

Ventiquattro anni ed i suoi ideali ad accompagnarne la vita.
La passione civile, l’entusiasmo, la volontà di cambiare un mondo sbagliato.
Stefania Noce oggi ci guarda tutti attraverso quella fotografia, con quel sorriso di rara bellezza che parla di felicità, impegno, libertà.
La “colpa” di Stefania era nella sua voce.
Lei che aveva deciso di affrontare la vita da protagonista e non da spettatrice; lei che aveva scelto di lottare, per l’affermazione dei diritti civili di ciascuno; lei che non si mostrava indifferente alle problematiche sociali; che aveva partecipato attivamente alle mobilitazioni studentesche, da studente di Lettere e Filosofia.
Era la gola, che andava colpita.
Ed è così, che è stata uccisa. Colpi alla gola ed al torace, inferti rabbiosamente, per finirla.
Perché doveva tacere e doveva farlo per sempre.
Ho sempre pensato che su questa nostra terra esistessero persone e Persone, donne e Donne e uomini ed Uomini.
In questa storia che non è fantasìa, riconosco l’amore di un Uomo, il nonno di Stefania: Paolo, ucciso insieme a lei nel vano tentativo di proteggerla e la vigliaccherìa di un uomo di ventiquattro anni, la sua assurda e deliberata violenza.
Conosco perfettamente le regole del grande, immenso gioco della Giustizia italiana.
Come so che ad ora, pur se Loris Gagliano (fermato ad un posto di blocco con i vestiti macchiati di sangue),  è stato trovato in possesso di quattro coltelli, di cui uno anch’esso sporco di sangue, sarà un Tribunale, che a seguito di regolari indagini ed eventuale processo, in nome del popolo italiano, dovrà decidere su misure cautelari, condanne od assoluzioni.
Sì. Il fidanzato respinto. La storia si ripete.
Donna = oggetto; donna che dice no, basta, non più = condanna a morte.
A Licodia Eubea, il paese in provincia di Catania dove la ragazza viveva, i cittadini accenderanno una candela alla finestra, per sentirsi vicini a Stefania ed a suo nonno.

“Ciò che non si può dire in poche parole, non si può dire neanche in molte”.
Così, l’ultimo post di Stefania su facebook.

Hai ragione, piccola. Ed è per questo che lascio alle mie lacrime, il compito di parlare, adesso.
So che ci incontreremo, un giorno.

Per tutti coloro che conoscevano Stefania o vogliono lasciare un messaggio per ricordarla, i ragazzi del Movimento Studentesco Catanese hanno aperto una bacheca sul sito, per raccogliere tutti i pensieri.

This post was published on Dic 28, 2011 14:37

Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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