“Mi auguro che passate queste ore di grande dolore e di ricerca dei superstiti o dei corpi si trovino i responsabili, le persone che in qualche modo, per omissione o dolosamente o per colpa grave, non hanno messo mano ai correttivi che potevano impedire una strage”. Lo dice all’ANSA della tragedia che ha colpito Ischia lo scrittore Maurizio De Giovanni di cui esce ‘Caminito‘ (Einaudi Stile Libero Big), l’atteso romanzo, il tredicesimo, con il Commissario Ricciardi.
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“Ho molto dolore e molta rabbia. Il dolore è per quello che è capitato alla povera gente, alle famiglie. Due genitori e un bambino di 21 giorni uccisi nel sonno da questa terribile frana. Molta rabbia perché era un evento che ci si poteva assolutamente attendere. Ischia ha 60 mila abitanti e 27 mila domande di condono che significa quasi una per ogni due abitanti. Tenendo conto del fatto che nessuno vive da solo, praticamente è come se tutte le abitazioni fossero in questa condizione. E c’erano 600 sentenze di abbattimento di immobili già completate. Significa che l’abbattimento di 600 costruzioni era già stato determinato ma non era ancora stato fatto. La rabbia viene da questo” sottolinea De Giovanni al suo arrivo a Roma.
“Credo che onestamente molte di queste vite si potessero salvare preparandosi con una certa tempestività, anche all’interno delle procedure. Trovo terribile che questa situazione sia stata in qualche modo tollerata. Perché un terremoto è imprevedibile, ma una frana a seguito di una grande pioggia nel mese di novembre, con gli eventi estremi climatici che ci dobbiamo abituare a considerare, è tutt’altro che imprevedibile” afferma De Giovanni.
This post was published on Nov 30, 2022 11:19
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