lunedì, Maggio 6, 2024
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“Io sono Napoli”, la città partenopea oltre gli stereotipi nel nuovo libro di Alex Hunter

Napule è tutto nu suonno e a’ sape tutto o’ munno ma nun sanno a’ verità” cantava qualche tempo fa il grande Pino Daniele … Napoli è una città speciale, magica quasi, raccontata attraverso i secoli da canzoni, libri, film, citazioni … Leggenda vuole che per creare Napoli si è usato un pezzo di Paradiso poggiato poi sulla Terra. In effetti è così, la città presenta tutti i tratti naturalistici di un vero Paradiso terrestre, ma da sempre lei e i suoi figli vengono “etichettati” con luoghi comuni e stereotipi di puro odio: vero è che Napoli ha i suoi problemi, ed alcuni anche molto seri, ma d’altronde sono cose comuni a tutte le città, alle grandi metropoli! Ci sono stati momenti nella mia vita in cui non volevo neanche affrontare il problema, ho cercato di ignorare questo razzismo, come se fosse un mal di testa che sai andrà via prima o poi, basta aspettare. Ma quella era una illusione, il pregiudizio non va via da solo, se non lo fronteggiamo, dilagherà. Ma fronteggiarlo non significa portarci all’odio l’uno con l’altro, bensì vuol dire superarlo! Come? Attraverso le armi dell’amore, della cultura! Pochi giorni fa, passeggiando lungo le strade della mia amata città partenopea, mi sono imbattuto in una libreria lì dove l mio sguardo si è subito posato sulla copertina di un libro, “Io sono Napoli” di Alex Hunter, edito da Aurea Nox Edizioni. Mi ha del tutto rapito, l’ho subito acquistato, senza pensarci su due volte. E, devo dire la verità, ho fatto davvero bene, perchè non è il solito libro sulle caratteristiche della città e non è il classico “mattone” da 300/400 pagine, ma un testo fluido che in poco più di 100 pagine riesce a mettere al centro Napoli stessa che “prende vita” per narrare in prima persona la sua storia e la sua essenza, la sua forza nell’essere riuscita sempre a rialzarsi di fronte alle numerose sfide che le sono state presentate davanti nel corso dei secoli, presentandosi a tutti come una madre accogliente e inclusiva, aperta a tutti indipendentemente dal colore della pelle e dalle inclinazioni sessuali. L’anima di Napoli è contraddistinta da una profonda umanità e da una connessione con le storie di speranza e amore che si sono svolte nelle sue strade. Mi sono bastate poco più di un paio d’ore per leggerlo, e ho scoperto anche tante cose della mia Napoli che fino ad ora non conoscevo, mi ha davvero molto appassionato! Ho pensato di poter contattare l’autore, una persona molto disponibile, umana, che ha accettato con entusiasmo l’idea di rilasciare un’intervista per i lettori di RoadTv Italia:

Alex Hunter, uomo del popolo e autore di grande successo: raccontaci un po’ di te!

Ciao Fabio ti ringrazio in primis per questa opportunità di raccontarmi. Sono un uomo che ha superato i suoi  50 anni d’età… Sono nato a Napoli ai Quartieri Spagnoli in un contesto sociale difficile, e ho dovuto fare già da bambino le mie scelte, per causa del divorzio dei miei genitori, ho affrontato l’abbandono, tra case famiglie e affidi. Sempre un piede su una linea di demarcazione tra legalità e illegalità, ho sempre cercato un cambiamento per non cadere nel vortice delinquenziale. Mi sono sposato molto giovane per crearmi una famiglia tutta mia, ma ho dovuto affrontare l’ennesima sfida della vita: alla seconda gravidanza mia moglie nel partorire ha subito un trauma da parto post-partum … da una depressione temporanea si è evoluta in schizofrenia cronica delirante con allucinazioni visive e uditive. Ho fatto da madre e padre e mi sono preso cura di mia moglie nella sua malattia. Ho iniziato da un paio d’anni a scrivere per svago suoi social, con riflessioni, pensieri poetici, sono stato notato da alcuni editori, e così è iniziato il mio percorso letterario pur non avendo una una preparazione scolastica, perché non ho avuto la possibilità per le varie avversità negative nella mia vita: ho conseguito una semplice licenza elementare, mi sono rimesso a studiare da autodidatta. La casa editrice  AUREA NOX ha pubblicato 4 libri miei scritti in un paio di anni con buonissimi riscontri da parte dei lettori. Per me scrivere è diventato terapeutico, ho iniziato a conoscere me stesso.

“Io sono Napoli” un libro che racconta la città partenopea, ma in chiave diversa da altri libri sul tema, un libro che va’ oltre gli stereotipi …

Infatti! Sono anni forse millenni che tutti parlano di Napoli: filosofi, poeti, scrittori, giornalisti, TV … Ho pensato di immedesimarmi nel pensiero dei tanti napoletani che sono Napoli e non hanno la possibilità di fare ascoltare la loro voce.

La città natale è come una mamma, e la si ama come tale … chi è Napoli per te?

Napoli per me è una madre accogliente perché ti accetta per come sei, se hai ingegno o qualche talento il popolo napoletano ti offre una possibilità di emergere e ti sostiene… Napoli è protettiva con i suoi figli.

Nelle varie tematiche trattate si parla anche di spazzatura e storia: è vero che la raccolta differenziata è stata inventata a Napoli?

Certo, siamo stati i primi durante il Regno delle due Sicilie sotto la dominazione Borbonica. Ecco uno stralcio di Io sono Napoli al riguardo,così rendo meglio il cenno storico:

” Ma la fai la differenziata?  «Si, ma ‘stu umido non lo faccio che cos’è?»

Pasqua’ si’ proprio ignorante, l’umido, sono i rifiuti organici!  «Signo’… i rifiuti organici?»  Pasqua’, mo te lo spiego, nella nostra lingua, l’umido è tutto quello che è crudo o cotto che si mangia, ‘a carne, ‘a frutta, le verdure che si devono buttare. Esiste un macchinario sofisticato in cui i rifiuti vengono convertiti in gas per l’energia, ora hai capito? «Sì, signo’, aggio capito tutt’e cose o quasi». «Signo’!»   Dimmi, Cent’anni! «Posso raccontare ai Signori ospiti che questa terra è stata la prima a fare la raccolta differenziata, più di due secoli fa?» Certo, Cent’anni., È ‘na bella verità, noi eravamo la più pulita città d’Europa. «Cari Signori ‘o fatto è chisto, state a sentire, state a sentire!  ‘O chiattone, Re Ferdinando II di Borbone, nel lontano 1832, fu il primo a emanare un editto che obbligava tutti i cittadini a partecipare alla differenziata e chi trasgredivaveniva addirittura arrestato o pagava un’ammenda. Il prefetto diede disposizioni in merito, scrivendo nel testo: “Tutti i possessori, o affittuari di case, di botteghe, di giardini, di cortili, e di posti fissi o volanti, avranno l’obbligo di far spazzare l’estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega, cortile, e per lo sporto non minore di palmi dieci di stanza dal muro, o dal posto rispettivo e che questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l’avvertenza di ammonticchiarsi le immondezze al lato delle rispettive abitazioni, e di separarne tutti i frantumi di cristallo, o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte”. Poi aggiungeva che “Dovranno recarsi ne’ locali a Santa Maria in Portico, dove per comodo pubblico trovasi tutto ciò che necessita” e inoltre si faceva divieto “di gettare dai balconi materiali di qualsiasi natura”. Attualmente, si sta cercando di trasferire questa cultura della

differenziata alle nuove generazioni.”

Dai ho spoilerato anche un po’ il racconto così è più chiaro per i futuri lettori di “Io sono Napoli.”

In una società come quella attuale, dove le discriminazioni dominano, possiamo dire che Napoli è sempre stata un esempio di civiltà, una città all’avanguardia: l’omosessualità ad esempio non è mai stata discriminata, anzi! Cosa ci dici della figura de Il Femmeniello?

Questo popolo è stato sempre inclusivo e non ha mai lasciato fuori nessuno, dalla razza di appartenenza, orientamento sessuale o stato sociale, perché noi siamo stati sempre metropoli, prima di tante città nel mondo… A Napoli già nei secoli scorsi la figura del femminiello non è mai stata derisa, bullizzata o emarginata. Infatti nel libro scrivo a riguardo. Pensa esiste anche una festa religiosa che sono centinaia di anni che si celebra.

Napoli: pizza, mandolino e delinquenza, le solite etichettature imposte verso la città partenopea: che suggerimenti dai per superare i limiti imposti da questi stereotipi sociali?

Il mio suggerimento è quello di vivere la città, tra i vicoli, chiese, musei , eventi culturali. Solo così le persone comprenderanno la vera natura di Napoli, le sue tradizioni.

C’è un luogo di Napoli di cui sei particolarmente affascinato? E perchè?

Sì, il mio luogo di nascita che sono i Quartieri Spagnoli adiacenti a via Toledo, ricchi di storia di vita vera. Qui si riesce a convivere con altre etnie, culture… Ci sono vari ceti sociali dal giudice, avvocato, medici, e anche delinquenti ma, se non sei mischiato nei loro affari ,sono i primi a rispettarti. Sono affascinato da questa mescolanza di persone e culture.

Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere con “Io sono Napoli”? Cosa vorresti che rimanesse nella mente del lettore?

Il messaggio è semplice: non fermarsi al sentito dire o ai soliti luoghi comuni e stereotipi che per anni sono un marchio che denigrano il popolo napoletano, Napoli è altro. Vorrei se fosse possibile

rimanesse impresso nella mente del lettore, la vera Napoli, quella che non guarda il colore della pelle o del ceto sociale, quella dell’accoglienza al di là del pensiero religioso o dell’orientamento sessuale… Quella Napoli con i suoi molteplici primati della storia passata e quella presente.

Napoli è la rappresentazione della libertà di pensiero e cultura. Questo vorrei.

Credi che la lettura sia indispensabile alla scrittura?

Certo, sotto un punto di vista serve per apprendere nuove parole per un bagaglio culturale. Ma la scrittura bisogna renderla viva! Ogni parola, ogni pensiero, devono essere intrise di vita vera e devono penetrare l’anima del lettore.

Progetti futuri?

Qualcosa c’è nel cantiere. Uno dei tanti è contrattare un produttore che sovvenzioni una compagnia teatrale per mettere in scena la rappresentazione del mio libro” Io sono Napoli”… L’ altra è finire la stesura del mio nuovo libro, una spy story ambientato in Scozia, una storia avvincente tra riscatto sociale, altruismo, amori, azioni, sacrificio.

E in ultimo cercare di parlare a molti giovani nelle scuole ed università per portare un messaggio di speranza e di riscatto e riflessioni sulle scelte della vita.

 

Ringraziando ancora Alex per la sua grande disponibilità e per averci raccontato Napoli in chiave del tutto diversa, ricordo che “Io sono napoli” si può acquistare nelle migliori librerie o sul sito web di Area Nox Edizioni seguendo questo link https://www.aureanox.it/products/io-sono-napoli

Ad maiora, Alex!

Fabio Iuorio
Fabio Iuorio
Osservatore del sociale a 360°, amo scrivere e guardare Oltre Ho amato il ruolo di giornalista e speaker radiofonico fin da bambino, mi piace poter approfondire temi a sfondo sociale spesso ignorati dalla società moderna. Che dire, come si evince dal titolo della mia trasmissione ( Imagine - Il Mondo Che Vorrei ) … sono un eterno sognatore di un mondo come quello descritto da John Lennon in Imagine, un mondo dove non esistono discriminazioni e guerre, nulla per cui uccidere o morire.
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