
Una volta tanto ci piace segnalare due genitori d’arte, Mauro Ferrini e Maura Cantarelli orgogliosi della propria figlia ballerina giramondo Ester Ferrini, stella italiana del Leipziger Ballett. Eh sì, stavolta partiamo al contrario, ricordando i genitori professionisti della danza e del balletto italiano che hanno visto andar via Ester molto giovane ed affermarsi in Germania, e non solo. Una vita piena zeppa di danza coronata dai successi di una ragazza che dalle quattro rassicuranti mura della sua Scuola di Ballo scaligera ha assecondato il proprio istinto espatriando. Con Dortmund ed in particolare la Ballett Dortmund Junior Company a vista. E’ da qui che il Teatro Alla Scala e l’Accademia di Balletto Classico di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu a Reggio Emilia diventano un prezioso ricordo, da quando Ester è atterrata a Dortmund, la sua nuova casa. “Quando sono andata via presto da casa ho giocato tutte le mie carte a disposizione – racconta Ester – ma ad oggi credo di aver vinto la mia partita. Con l’aggiunta di un ulteriore successo personale, ovvero scoprire alla Ballett Dortmund Junior Company nel 2016 di potermi appassionare al repertorio contemporaneo studiato ed interpretato rispetto al passato. Di pari passo mi sono così definitivamente ambientata ed impegnata a lavorare in un modo così diverso ed appagante” Un’esperienza che dal 2016 al 2018 alla Ballett Dortmund Junior Company le ha regalato collaborazioni con Xenia Wiest, Craig Davidson, Demis Volpi, Juanjo Arques per il “Murder on the Orientexpres” con Ester solista in scena; per poi passare agli italianissimi Mauro Bigonzetti con il suo “Alice in wonderland”, nel ruolo della Gatta, e Iacopo Godani con il “Versus standard” gravato, tra l’altro, da un surplus di lavoro per il migliore risultato possibile. E poi Raymond Rebeck in “Somewhere”; Quizas Xin Peng Wan in “Swan Lake” e Rachmaninow/Tschaikovsky, Faust Benjamin Millepied in “The Nutcracker”. Tuttavia il girovagare non si è mai davvero fermato, basti pensare alle tappe all’Academie Princesse Grace di Montecarlo, alla Bolshioi Ballet Academy, alla Tulsa Ballet School di Oklahoma e in scena in “Coppelia” presso Ibstage a Barcellona, ne “La Bayadere” al Teatro alla Scala di Milano e nel “Trittico Novecento” da Francesco Ventriglia. “Dopo Dortmund ho voluto fare un altro salto, ancora più grande – aggiunge Ester – e mi sono trasferita al Leipziger Ballett dal 2018 fino ad oggi, con un repertorio ancora più vasto e una consapevolezza sempre crescente. Sono felicissima qui, ho amici che mi fanno sentire come a casa. In parte si sostituiscono e si aggiungono affettinuovi a quelli di casa, delle proprie città di provenienza. Si sta tutti insieme come in una vera e propria famiglia. Sono stata molto fortunata e questo ha senz’altro contribuito a farmi stare meglio e rendere ancor più in sala ed in scena. Ho ancora addosso la bellezza del cigno nero nelle coreografie di Schroder ma anche in altre coreografie di Uwe Scholz, famoso ed innovativo nel richiedere un grande livello di concentrazione, preparazione tecnica ed espressività emotiva”. E infatti dal 2018 al Leipziger Ballett Ester ha potuto lavorare con grandi coreografi in titoli celebri, basti pensare proprio a Scholz, Rachmaninov e Schumann nella “2nd Symphony”; Beethoven e Ravel nella “7th symphony” da semi-solista; Edward Clug con “Faust” nel ruolo di Marta; Jean-Philippe Dury con “The Nutcracker” nel ruolo della Fata Confetto; Stanton Welch AM: Tu Tu Bryan Arias in “The Little Prince” nel ruolo Geographer; Mario Schroder con “Swan Lake” nel ruolo del Cigno nero, “Solitude” da solista e “Chaplin” nel ruolo della madre; Lauren Lovette con “Romeo and Juliette” nel ruolo di Lady Capulet; Cayetano Soto in “Tchaikovsky” da solista; Martin Harriague con “America”; Jeroen Verbruggen con “Sleeping beauty” e Maguy Marin con “Grosse Fuge”. Fino all’ultimo “Die Mondprinzessin”, coreografato da Martin Chaix dove ha interpretato Tsukuyomi, la Regina della Luna. In questi giorni è tutto pronto per l’Onboarding del Leipziger Ballett nella Uwe Scholz del Teatro dell’Opera prima di un’estate a metà strada tra il relax ed il ritorno alle scene.