sabato, Luglio 27, 2024
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Il ricordo del campione Davide Rebellin a un anno dalla sua scomparsa

di Sabrina Carnevale, Emanuele Bocchetti

Il ciclista italiano Davide Rebellin morì a 51 anni esattamente un anno fa, proprio il 30 novembre 2022, investito durante un allenamento. Nato a San Bonifacio il 9 agosto 1971, intraprese la sua carriera professionista di ciclista dal 1992 e fino alla sua morte. Era uno specialista delle classiche, ovvero le più importanti corse su strada nell’ambito ciclistico. Esordì con la maglia della nazionale nel 1991 vincendo il GIRO DELLE REGIONI, la prova su strada dei Giochi del Mediterraneo e la medaglia d’argento ai Campionati del Mondo di Stoccarda.

Tra le tante vittorie del campione ricordiamo in particolare l’Amstel Gold Race, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi, diventando così il primo ciclista a vincere le tre classiche delle Ardenne in una sola settimana. Tra il 2009 e il 2010 il 28 aprile risultò positivo al CERA che purtroppo lo tenne lontano dalla pista. Il 17 novembre gli venne revocata la medaglia d’argento vinta ma, dopo una lunghissima battaglia legale durata sette anni, venne assolto dalle accuse di doping ed evasione fiscale. Ma purtroppo oggi raccontiamo del primo anniversario della sua morte. L’assassino di Rebellin è stato individuato dalla polizia tedesca ma è risultato innocente in Germania per lungo tempo perché non esiste il reato di omicidio stradale; inoltre è stato riferito dai carabinieri che l’uomo aveva già un precedente sempre di omicidio stradale senza recare soccorso.  Per fortuna le indagini dei Carabinieri hanno però rivoluzionato la nefasta vicenda.

L’autotrasportatore tedesco Wolfgang Rieke, dopo aver investito il campione, è infatti sceso dalla cabina avvicinandosi alla vittima. Subito dopo aver ripreso posto nell’abitacolo si è allontanato, ma è stato fotografato da alcuni testimoni. Da qui la condanna in Germania ed oggi l’assassino è ospitato nel penitenziario di Munster. Quello capitato a Davide Rebellin è purtoppo uno solo e, certamente, il più famoso dei tantissimi casi di incidenti stradali avvenuti ogni giorno in Italia e nel mondo. La casistica ha individuato tante dinamiche: strade poco sicure, uso di telefoni alla guida, uso di sostanze o alcolici oltre il livello consentito dalla legge, eccesso di velocità, mancato rispetto della precedenza e distanza di sicurezza. Negli ultimi anni, nonostante l’aumento della sicurezza stradale, gli incidenti sembrano anche essere aumentati e anche se esistono pene sostenute dalla legge non fermano questi avvenimenti; nonostante esistano queste pene, non sono abbastanza severe per le conseguenze avvenute.

Al di fuori della gravità dell’incidente, non c’è da sottovalutare il dolore e la sofferenza dei conoscenti e della famiglia delle vittime, che perdono i propri cari inaspettatamente, portando momenti difficili e quasi impossibili da dimenticare e proseguire la vita di prima sapendo che non potranno rivedere i propri cari. La sicurezza e la tutela della salute delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico eseguite dallo stato.

La legge sul reato di omicidio stradale è entrata in vigore in Italia nel marzo 2016. Dopo un inter legislativo, nel quale si è discusso sui provvedimenti da prendere in caso di guida sotto l’effetto di alcool o droga, il reato di omicidi stradale è stato definitivamente introdotto nell’ordinamento giuridico. Questa legge era necessaria, infatti l’Italia si piazzava terza in Europa per numero di vittime di strada; ad esempio nel 2015 si sono registrati più di 173.000 incidenti stradali e 3428 persone hanno perso la vita. Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da due a sette anni. Chiunque cagioni per colpa ad altri una lesione personale con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da tre mesi a un anno per le lesioni gravi e da uno a tre anni per le lesioni gravissime.

Redazione Desk
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Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.
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