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“Il male esiste e va chiamato per nome”. Cronaca dal trentennale del Premio Nazionale Marcello Torre

di Giusy Cirillo

PAGANI – Si è tenuta stamattina presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico B.Mangino di Pagani, la trentesima edizione del Premio Nazionale Marcello Torre. 
Nell’occasione del trentaduesimo anniversario di morte del compianto sindaco di Pagani, uomo giusto e uomo di legge, l’Associazione Marcello Torre, presieduta da Lucia De Palma Torre e Annamaria Torre, rispettivamente moglie e figlia di Marcello, ha invitato a Pagani, città che Marcello ha amato al prezzo della vita, molte autorità istituzionali e molte persone che ogni giorno spendono la loro vita al servizio della lotta alle mafie. Persone come i parenti delle vittime innocenti delle mafie, i giornalisti di cronaca, i sacerdoti, gli insegnanti. Tutti, messi di fronte o di fianco a una moltitudine di studenti, presente e futuro di una società che arranca ma che ha dietro di se’ e dentro di se’ esempi altissimi cui fare riferimento.

Il premio Torre, quest’anno è stato conferito a Milena Gabanelli, Giornalista e conduttrice di Report, agli autori del libro “Il Casalese”, e a Tiziana Zurro, giornalista.
Tra gli interventi previsti, in Aula Magna, vi era anche quello di Don Luigi Ciotti, Presidente Nazionale di Libera.

"Il male esiste e va chiamato per nome". Cronaca dal trentennale del Premio Nazionale Marcello Torre

Belle e tenere, le sue parole per ricordare Marcello Torre: “uomo che serviva la gente, piuttosto che servirsene. Uomo che amava la politica, perché amava le persone”. Parole, invece, più forti e dure, per parlare di mafia, ricordando alla platea che sono ormai 400 anni che parliamo di camorra, 200 che parliamo di cosa nostra, 100 che parliamo di ‘ndrangheta, ed esortando la stessa platea a non farsi depredare delle parole. “Ci sono parole che ci vengono rapite e vengono rimesse in circolazione con abiti che non sono i loro. Uno di questi termini, è il termine LEGALITA’. Termine che oggi viaggia sulla bocca di molti, il più delle volte, per altri interessi.” L’invito di Don Luigi a tutti, è quello di non essere cittadini che si commuovono a intermittenza. Che si commuovono alle manifestazioni, che si commuovono di fronte ai grandi discorsi, ma di essere cittadini attivi, impegnati a combattere la drammatica povertà della rassegnazione e della sfiducia. Non è mancato, poi, un appello agli uomini di politica, ricordando che la lotta alle mafie si fa nei territori, ma anche a Roma, con le leggi giuste e i provvedimenti giusti. Forte è stato il richiamo alla trasparenza e sobrietà della vita di chi si occupa dell’interesse pubblico, perché, ha affermato Don Luigi “un politico non deve rendere conto solo della sua vita pubblica, ma anche di quella privata, perché in democrazia, forma e sostanza, sono in stretta connessione, si tengono a braccetto.” Importante, è stato anche il richiamo all’etica! Etica come politica e non etica della politica. Una politica che metta al centro la persona umana e il bene collettivo e non l’interesse di uno a discapito dell’interesse di tutti, perché quando gli interessi pubblici vengono assorbiti dagli interessi privati, è inevitabile che un Paese si impoverisca. Da ultimo, poi, l’invito ad essere una società civile, ma soprattutto responsabile. Una società che testimoni la responsabilità che insieme di prende. “Non siamo qui per voi. Siamo qui, per tutti noi.”
Che l’Esempio di Marcello Torre, amministratore ed uomo giusto, possa “contagiare” chi sarà, presto, chiamato a governare questo Paese.
Una speranza che speriamo davvero, possa trasformarsi in certezza.

Redazione Desk
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Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.
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