venerdì, Marzo 29, 2024
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Il Comune di Napoli è il più caro d’Italia, 670€ a cittadino

I dati sulle spese di amministrazione si riferiscono al 2014 e ci indicano il Comune di Napoli come quello più caro d’Italia: 670 euro a cittadino per più di 200mila abitanti. In secondo posizione si piazza Venezia con 664 euro pro capite. Terza la città di Padova con 527 euro a cittadino.

Le due città più grandi d’Italia, invece, parliamo di Roma e di Milano, si piazzano all’ottavo e nono posto. Nella Capitale la spesa per cittadino è di 397 euro, mentre è di 373 euro per i cittadini milanesi. Prima di loro vengono città come Palermo, quarto con 483 euro procapite, Catania, 465 euro, Genova, 444 euro, e Bologna settima con 418 euro. Decima è Trieste con 371 euro. Seguono Torino (340 euro), Verona (308 euro), Firenze (281 euro) e Bari (241 euro).

I dati sono stati pubblicati da openpolis.it, i quali scrivono e ci informano che tra i costi che ogni comune deve sostenere ci sono le spese per le strutture che svolgono le funzioni amministrative dell’ente. Le loro attività principali non sono tanto i servizi all’utenza, quanto organizzare e far funzionare l’ente stesso.

Insomma, in altri termini, si tratta delle spese di amministrazione. Vi rientrano i costi degli uffici che si occupano di attività interne, come la segreteria generale, l’ufficio risorse umane, il servizio statistico e l’anagrafe comunale. Anche tutti gli uffici impiegati nella gestione e nella programmazione economico-finanziaria vengono conteggiati all’interno delle spese di amministrazione. Per esempio il servizio di tesoreria e quelli relativi al controllo di gestione, al coordinamento delle entrate tributarie e dei servizi fiscali; alla gestione dei beni demaniali e patrimoniali.

Inoltre ci ricordano infine che ci sono gli uffici per gli organi politici, ovvero tutte le spese che il comune sostiene per il funzionamento del consiglio e della giunta comunale, tra cui le indennità e i gettoni di presenza per gli amministratori.

Francesco Healy
Francesco Healy
Ho sempre odiato, sin dalla nascita, le bugie e le ingiustizie, dunque da grande avevo solo due strade da poter percorrere, quella del detective o del giornalista, ho scelto la seconda e il potere della penna, da sempre affascinato da tale professione.
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