I pizzaioli napoletani contro le baby gang. Una raccolta fondi per finanziare progetti di recupero rivolti a minori a rischio

0
743

di Redazione

Napoli – Non si arresta la furia delle baby gang a Napoli che, impunemente, ogni sera vandalizzano ampie zone della città. Una vera e propria piaga sociale che preoccupa, in modo particolare, i commercianti del centro storico: “alla chiusura di uffici e università – ha dichiarato Antonio Elefante della pizzeria Dell’Angelo in piazzetta Nilo – siamo soli. Senza illuminazione pubblica fino alle 21 e senza controllo”, mentre i giovani teppistelli lanciano bottiglie di vetro, rumoreggiano e si aggirano con spavalderia infastidendo turisti e passanti.

I pizzaioli dei Decumani non si sono lasciati intimidire, ma hanno colto l’occasione per realizzare attività in favore di minori a rischio, da finanziare mettendo in comune dei fondi: dieci pizzerie devolveranno parte dei loro incassi di 8 serate predefinite – 6, 13, 20 e 27 novembre; 4, 11 e 18 dicembre e l’8 gennaio – per una donazione di circa 25 centesimi per ogni pizza venduta, al fine di avviare progetti per i giovani del territorio, in collaborazione con la Fondazione di Comunità del centro storico. L’intento dei commercianti, come sottolineato da Antonio Elefante è “fare qualcosa per questi ragazzi che vediamo 24 ore al giorno in giro, destinati a diventare i delinquenti di domani”.

‘A taverna do’ re in Supportico Fondo di separazione, I Decumani e Sorbillo in via Tribunali, La locanda del grifo di via Francesco del Giudice, Maccarò di via Pietro Colletta, O’ Munaciello in piazza del Gesù, la pizzeria Aiello di via Santa Maria di Costantinopoli, la pizzeria Dell’angelo, la trattoria Medina di via Medina e Re Ferdinando in piazza Portanova: queste le dieci pizzerie impegnate nella raccolta fondi che, secondo gli organizzatori, potrebbe raggiungere una cifra piuttosto consistente, tra i 15 e i 20mila euro.

“Sono cresciuto ai Tribunali – ha dichiarato Gino Sorbillo in merito alla sua partecipazione all’iniziativa – Sono felice di poter aiutare i ragazzi del quartiere in cui vivo e lavoro nonostante le difficoltà. Vogliamo migliorare la qualità della vita al centro storico. In questi anni molto è cambiato anche grazie alla nostra attività: con la pizza tentiamo di portare cultura e lavoro”.

6 novembre 2013