sabato, Maggio 18, 2024
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I nuovi talenti di Un Posto al Sole: intervista a Luigi Miele

In un mondo televisivo ormai incentrato quasi esclusivamente su serie e film stranieri proposti dalle varie piattaforme streaming, possiamo osservare con grande orgoglio il grande successo che conserva ancora negli anni una soap made in Italy proposta da mamma Rai: Un Posto al Sole. Il segreto del suo successo? Tanti sono gli esempi che potrei citare, uno su tutti è senza dubbio il saper raccontare con serietà e maestria la quotidianità di tutti noi, ricalcando temi sociali di cui spesso non si parla o non si vuole parlare, ecco perchè più che una semplice soap viene ormai definito un “real drama”. Il successo negli anni è cresciuto a dismisura, quotidianamente tutti noi fans vediamo le puntate appassionandoci alle vicende dei nostri beniamini che sono ormai persone di “famiglia”, gli amici che restano a cena con noi ogni sera, facendoci compagnia e fornendoci poi spunti di riflessione sulla vita che viviamo ogni giorno! Un pregio poi di UPAS è quello di sapersi rinnovare, di riuscire ad essere sempre al passo con i tempi: accanto ad uno scheletro ben saldo di attori ormai consolidati, entrano spesso nuovi protagonisti da inserire in nuove storie. In questi ultimi tempi sono rimasto colpito dal personaggio di Damiano Renda, poliziotto di scorta di un magistrato anticamorra, interpretato da un attore davvero eccellente quale Luigi Miele: per quale ragione? Semplice, riesce ad interpretare alla perfezione questo poliziotto “sui generis”, duro quando serve ma dal cuore tenero. Classe ‘92, è un volto già noto al pubblico televisivo per le sue interpretazioni in serie di successo come La Squadra e Il Commissario Ricciardi, dove ha potuto sfoggiare la sua Arte di recitazione. E’ poi entrato nel cast di Un Posto al Sole nel 2022, dove ha conquistato il cuore del pubblico nel giro di pochissimo tempo.

Ho avuto modo di contattarlo, ne è nata una piacevole chiacchierata, e mi ha concesso anche un’intervista per la mia rubrica su RoadTv Italia, “Il mio Posto al Sole”:

Chi è Luigi Miele? Quando è nato il tuo amore per la recitazione?

Bella domanda! Sono un uomo di 31 anni che cerca sempre qualcosa. Ariete ascendente Sagittario. Laureato al DAMS. Amo leggere, fare sport, yoga, scrivere, collezionare oggetti di antiquariato, tendenzialmente dolce e tenero con le persone alle quali voglio bene. Credo fermamente in quello che faccio ma metto tutto in dubbio prima di farlo. L’amore per questo lavoro è nato molto presto, mio nonno era un ex esercente cinema, mio padre mi ha nutrito con i classici del cinema già in tenera età, poi ho frequentato una scuola di recitazione ad 11 anni dove ho fatto molto teatro ed anche la mia prima esperienza su un set ne “La squadra”. Poi a 21 anni ho mollato a sei esami da una laurea in economia all’università di Napoli e mi son trasferito a Roma, lì ho frequentato per 3 anni il Duse International di Francesca De Sapio sul metodo stanislavskij e diversi laboratori con acting coach da cui mi faccio seguire tutt’oggi.

Il pubblico di Un Posto al Sole ha amato fin da subito il personaggio che interpreti, ma quanto c’è di Damiano in Luigi e quanto di Luigi in Damiano?

L’amore del pubblico è qualcosa di meraviglioso ed il pubblico di Upas è super caloroso e affettuoso. Per quanto riguarda Damiano dico sempre che è un personaggio fuori dai canoni del classico poliziotto, sa farsi valere, sa quando tirare fuori la forza ma allo stesso tempo ha una componente di grande tenerezza e fragilità che lo rendono forse più vicino ad un eroe romantico che ad un supereroe che sa sempre cosa fare. Damiano vive le sue fragilità e non si tira mai indietro. Io forse sono più oculato nelle decisioni che Damiano prende d’impulso, ma forse la parte più vicina a lui è proprio la tenerezza e dolcezza. Io sono un coccolone di natura.

Damiano ed Eduardo, due persone diverse ma legate da una profonda Amicizia …

La storia di amicizia tra Damiano ed Eduardo è quella che attorialmente parlando è stata la parte più bella. Ho notato che ha colpito tanto anche gli spettatori. Con Fiorenzo Madonna si è creata subito una sintonia molto forte, sia quando siamo in scena che a rivederci sembra davvero che ci conosciamo da tanto. La loro amicizia racconta due anime simili che hanno preso strade molto diverse, la storia mostra quanto in realtà i legami d’amicizia, se sinceri e veri vanno al di là dei percorsi differenti che si son scelti ed aggiungerei che in alcuni casi abbiano anche il potere di salvarti.

Oltre all’amata soap di Rai3 hai recitato anche in “il commissario Ricciardi 2 “ …

Il commissario Ricciardi è stata un’esperienza bellissima ed intensa, vinsi i provini per il ruolo a distanza di poco da quello di “Damiano”.

Il personaggio di Vincenzo Sannino, protagonista dell’episodio e del libro di Maurizio De Giovanni “Serenata senza nome”, pugile italoamericano che torna a Napoli per riprendersi il suo amore è stato un personaggio al quale ho voluto subito bene. Abbiamo girato un’intera estate tra Taranto, Napoli e Roma, lavorare con Lino Guanciale, Antonio Milo e il regista Tescari è stato meraviglioso. In contemporanea poi giravo anche le prime scene di Damiano in Un posto al sole e balzavo da un set all’altro anche nello stesso giorno.

Hai un modello di riferimento come attore?

Ne ho diversi mi piacciono molti i nostrani Mastroianni e Walter Chiari e gli stranieri Jean-Louis Trintignant, Brando e De Niro.

Un Posto al Sole è un trampolino di lancio o un punto di arrivo?

Ogni cosa che viene è sempre un punto di arrivo, siccome sono un tipo che si mette sempre in discussione, dico di me che sono in continuo divenire, per me l’importante è lavorare bene e crescere sia come uomo che come attore.

So che sei un grande appassionato di lettura, quale genere preferisci? Hai mai pensato di scrivere?

Si, leggo tanto. Amo il realismo magico alla Calvino, Ortese e Cortazar fino alla saggistica di psicologia. I miei romanzi preferiti sono “Il vagabondo delle stelle” di Jack London e i libri di Carlos Castaneda. Scrivo tanto, da quando ho sedici anni porto sempre con me un taccuino. Ho creato una raccolta che ogni tanto pubblico su Instagram che si chiama “C’è un marziano nella stanza” sono per lo più poesie e flussi coscienza. Alcune di queste poesie e racconti brevi son stati pubblicati in alcune riviste letterarie italiane.

Se tu fossi un giornalista quale domanda faresti a Luigi Miele?

Quanto sei alto? Ahahahah. Scherzi a parte non saprei.

Obiettivi futuri?

Un ruolo da protagonista al cinema, portare in scena uno spettacolo teatrale, fare un corso di danza moderna e fare il cammino di Santiago.

La nostra chiacchierata si conclude. Ringrazio ancora Luigi per la sua disponibilità nel rispondere alle mie domande, e altresì l’ufficio stampa di Un Posto al Sole, nella persona di Stefania Lupi. Ad maiora Luigi.

Fabio Iuorio
Fabio Iuorio
Osservatore del sociale a 360°, amo scrivere e guardare Oltre Ho amato il ruolo di giornalista e speaker radiofonico fin da bambino, mi piace poter approfondire temi a sfondo sociale spesso ignorati dalla società moderna. Che dire, come si evince dal titolo della mia trasmissione ( Imagine - Il Mondo Che Vorrei ) … sono un eterno sognatore di un mondo come quello descritto da John Lennon in Imagine, un mondo dove non esistono discriminazioni e guerre, nulla per cui uccidere o morire.
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