
(foto di Marco Carotenuto)
Si tratta del primo estratto dall’imminente album di debutto del comico punk.
Dallo schermo televisivo di trasmissioni comiche nazionali (Made in Sud e Colorado) alle note synth-punk e testi surreali ma riflessivi: Gino Fastidio, iconico personaggio della comicità nazionale, torna alla sua prima passione e annuncia il primo album ufficiale in arrivo a giugno sotto etichetta Full Heads, con il contributo di Nuovo IMAIE e prodotto dalla Graf srl. Ad anticipare il disco è il singolo “È gas” disponibile sulle piattaforme digitali da oggi.
Ne da’ notizia un comunicato. “Il brano – si afferma – è un inno dissacrante e irriverente che trasforma il tema della legalizzazione delle droghe leggere in una ‘canzone-tutorial’ tra satira provocazione e una spinta alla normalizzazione del dibattito.
Con il suo stile trock – un mix di punk rock e cabaret – Gino Fastidio firma un pezzo che non glorifica né condanna ma sdrammatizza l’argomento con autoironia. Il testo è una guida surreale all’uso consapevole una presa in giro dell’ipocrisia sociale e dei pregiudizi che ancora circondano certe sostanze”.
“È gas” è un omaggio ai Trockati la tribù di fedelissimi che seguono il Trocker del quartiere napoletano di Secondigliano nella sua crociata goliardica contro il conformismo. E mentre le battute scivolano tra le rime la canzone diventa un’invocazione alla liberalizzazione della cannabis. Dice Gino Fastidio: “La musica è stata la mia prima ossessione, prima ancora della comicità. Ho iniziato scrivendo canzoni, prima di salire su un palco per far ridere. Ma senza quelle note, forse oggi non sarei qui. Questo disco è un debito che volevo saldare da anni”.
Nato nel marzo 2005 come progetto discopunk demenziale, Gino Fastidio esordisce come trio “con un sound travolgente e testi satirici, capaci di far ridere ma anche riflettere, grazie a quella che potremmo definire ‘una saggia stupidità a ritmo punk’. Tra il 2005 e il 2009, il gruppo pubblica tre autoproduzioni che ne cementano la reputazione underground: “L’era dello sporco digitale” (2005), “Odio l’era moderna” (2006) e “Io rifletto” (2009). Dischi grezzi, irriverenti, che conquistano un pubblico sempre più ampio, trasformando i Gino Fastidio in un fenomeno cult”. Dopo anni di live e una gavetta fatta di palchi improvvisati, però, Gino, il frontman, decide di cambiare rotta. Si avvicina al cabaret, frequentando laboratori teatrali, e nel 2009 inizia una nuova avventura da solista.
“Armato della sua chitarra rosatronica e dalla tastiera robotronica, diventa un cantautore comico, un ibrido tra musicista e comico che presto rivelerà un’intuizione geniale. La svolta è un successo : approda in televisione, conquistando programmi come Made in Sud, Colorado, Stasera tutto è possibile e Mad in Italy” conclude la nota.