Tiziana Vinci per anni aveva convissuto con la minaccia costante del suo ex marito, Umberto Efeso, e conosceva bene la paura. Lo aveva denunciato più volte per violenze e stalking, cercando protezione dalle istituzioni. Sapeva che non poteva permettersi di abbassare la guardia, eppure non avrebbe mai immaginato che, in un normale giorno di lavoro, la sua vita sarebbe finita sotto i colpi di un coltello. Il suo omicidio, avvenuto in una villa elegante sulla collina della Spezia dove lavorava come collaboratrice domestica, porta con sé un carico di dolore immenso: sei figli rimasti senza madre, amici e familiari travolti dallo shock, e una comunità che oggi si interroga sull’efficacia delle misure di tutela per le vittime di violenza di genere. La separazione tra Tiziana e Umberto è stata un susseguirsi di episodi di aggressione, minacce e persecuzioni. Già a giugno 2025, l’ennesima denuncia della donna aveva attivato il Codice Rosso, la procedura introdotta in Italia nel 2019 con l’obiettivo di garantire un intervento immediato da parte delle forze dell’ordine e della magistratura nei casi di violenza domestica e di genere. In applicazione di questa misura, nel giro di 48 ore era stato imposto a Efeso il braccialetto elettronico, dispositivo di controllo che segnala eventuali violazioni delle distanze di sicurezza imposte dal giudice. Successivamente, a luglio, il questore della Spezia aveva emanato un ammonimento formale, vietando all’uomo di avvicinarsi alla donna. Sulla carta, il sistema avrebbe dovuto funzionare. Sulla carta però, perchè la realtà ha raccontato un’altra storia: il braccialetto elettronico di Efeso era infatti difettoso e i carabinieri, che avevano in carico la gestione del Codice Rosso, si erano accorti quasi subito del guasto e avevano segnalato più volte il problema all’azienda privata responsabile della manutenzione, ma nessuna riparazione era stata eseguita. Tiziana era quindi esposta al pericolo e così, poco dopo le 11 di quella mattina, Efeso ha potuto raggiungere la villa dove sapeva che la donna stava lavorando: hanno discusso, poi ha estratto un coltello e le ha inferto tre coltellate al fianco della donna. Un collega di Tiziana presente nell’abitazione, ha assistito agli ultimi istanti: le urla, la donna che crolla a terra, l’aggressore che fugge verso la macchina e ha chiamato immediatamente i soccorsi. Sul posto, i sanitari del 118 hanno tentato a lungo di rianimare la donna, ma le ferite erano troppo gravi. I carabinieri hanno avviato le ricerche dell’assassino, ma non c’è stato bisogno di inseguirlo a lungo: un’ora dopo, Efeso si è costituito alla caserma di Ceparana. Il caso di Tiziana non è purtroppo isolato: secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2024 in Italia sono state uccise 120 donne, di cui 97 in ambito familiare o affettivo e in oltre il 60% dei femminicidi, l’autore era il partner o l’ex partner. Il Codice Rosso, introdotto per prevenire tragedie come questa, si scontra spesso con problemi come mancanza di personale, carenze tecnologiche, lentezze nella manutenzione dei dispositivi e insufficiente coordinamento tra magistratura, forze dell’ordine e aziende fornitrici. Ad oggi, in Italia, i braccialetti elettronici sono poche migliaia e il loro utilizzo è spesso ostacolato da carenze tecniche e da difficoltà di gestione. Il caso di Tiziana mostra come un guasto non risolto possa annullare completamente la funzione preventiva dello strumento, trasformandolo da misura di sicurezza a falsa garanzia.
Il femminicidio di Tiziana Vinci solleva una domanda scomoda ma inevitabile: quanto è realmente efficace il Codice Rosso se le misure previste non vengono applicate o se i dispositivi non funzionano? Ricordiamo che dietro ogni braccialetto ci sono storie come quella di Tiziana, e dietro ogni storia ci sono vite che avrebbero potuto essere salvate.
This post was published on Ago 14, 2025 9:00
Il regista e protagonista sarà al Cinema Pierrot martedì 9 dicembre, mentre Susy Del Giudice…
Debutta al Teatro Serra di Napoli “Artatamente” la compagnia degli allievi dello spazio flegreo, con “Quei…
Dal 6 dicembre al 3 gennaio il Comune di Napoli porta in città una serie…
Venerdì 5 dicembre, il testo pluripremiato “Vizita” conclude la terza edizione del progetto “il Teatro…
Il gruppo art rock pubblicherà a inizio dicembre il debut album dal titolo “A Room…
La presentazione domenica 7 dicembre nel parco borbonico del Vomero I Musei nazionali del Vomero ospitano,…