Nuovo DPCM, Italia divisa in tre aree: cosa si può fare (e cosa no)

Da venerdì il nuovo Dpcm del Governo divide l’Italia in tre fasce: gialla, arancione e rossa

La prima ondata del Covid mise in evidenza un dato abnorme: la provincia di Bergamo e quella di Matera ebbero le stesse regole, nonostante condizioni differenti. Da venerdì il nuovo Dpcm del Governo divide l’Italia in tre fasce: gialla, arancione e rossa, la più colpita. Il lockdown sarà calibrato, in base alla gravita’ dell’epidemia.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, spiega agli italiani le differenze: rimane il coprifuoco per tutti dalle 22 alle 5, rimane per tutti la riduzione al 50% dei posti nei trasporti pubblici, resta per tutti la chiusura di piscine, palestre, teatri, cinema, musei e mostre. Le università e le scuole superiori restano con la didattica a distanza.

Le differenze principali tra le varie aree

  • I bar e ristoranti saranno aperti fino alle 18 nella zona gialla, chiusura 7 giorni su 7 nelle zone arancione e rossa. L’asporto è consentito fino alle ore 22. – gli asili e la scuola elementare saranno aperti ovunque. Le medie saranno in presenza solo nelle zone gialla e arancione. Nelle zone rosse anche la seconda e la terza media avranno la didattica a distanza.
  • Nella zona arancione saranno vietati gli spostamenti da una regione all’altra e da un comune all’altro. Nella zona rossa è vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessita’ e salute. Nelle zone rosse servirà l’autocertificazione.
  • Da venerdì 6 novembre, Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta saranno nella zona rossa. Puglia e Sicilia nella zona arancione. Le altre regioni nella zona gialla. Non ci sono regioni nella fascia verde. “Per cambiare fascia sarà necessario un trend” positivo o negativo di più giorni.

Per le aree più colpite il Consiglio dei Ministri varerà un decreto legge ristori bis, forse domani sera. Gli stanziamenti al nuovo Dl Ristori bis “saranno sicuramente adeguati“, dovrebbero comunque aggirarsi “intorno a 1,5-2 miliardi” e il Governo è pronto “a un nuovo scostamento“.

Il Governo ritiene indispensabile questo Dpcm con le nuove regole fino al 3 dicembre: “C’e’ l’alta probabilità che diverse regioni superino la soglia critica delle terapie intensive“. Tutto questo comunque non assicurera’ comunque agli italiani il classico cenone di Natale con baci e abbracci.

Conte spiega: “Non sto pensando a un Natale con veglioni e abbracci, dobbiamo sempre rispettare le regole, se ci arriviamo con un po’ di serenita’ anche la ripresa dei consumi ne gioverà“.

This post was published on Nov 5, 2020 18:06

Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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