Davide Bifolco, carabiniere imputato di omicidio colposo

Le indagini sulla morte del 17enne Davide Bifolco confermano. "Imperizia, ma il carabiniere non puntò l'arma"

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Davide Bifolco, carabiniere imputato di omicidio colposo

Omicidio colposo per imperizia. E’ questo il capo di imputazione ascritto al militare dell’Arma indagato per l’omicidio di Davide Bifolco, il 17enne ucciso a Napoli durante un inseguimento.
“Imperizia ma non puntò l’arma contro Davide“, sostiene la Procura di Napoli che ha chiuso così le indagini.

Arriva la chiusura delle indagini sulla morte del giovane Davide Bifolco

La morte del ragazzo, per la quale c’erano state molte manifestazioni nel suo quartiere, è avvenuta il 4 settembre dello scorso anno, per un colpo partito dalla pistola di un carabiniere, al rione Traiano. Davide quella sera era su uno scooter con altre due persone che non si fermarono all’alt imposto dai carabinieri; ne nacque un inseguimento, e uno dei militari scese dall’auto con la pistola in mano.

L’avvocato del carabiniere: “Indagine smentisce altre ricostruzioni sulla morte di Davide Bifolco”

“Nei prossimi giorni prenderemo visione degli atti – ha dichiarato il legale del carabiniere, l’avvocato Salvatore Pane – L’indagine ha comunque smentito le altre ricostruzioni che erano state formulate, come quella secondo cui il carabiniere avrebbe, con il braccio teso, puntato l’arma in direzione del ragazzo”

Senatore Manconi: “Un ragazzo di 17 anni come Davide Bifolco  non può morire così”

Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani. “Non era scontato, come in tanti hanno voluto far credere, che si trattasse di un banale incidente, privo di qualunque responsabilità, né tanto meno di una inevitabile reazione al comportamento illegale del ragazzo e dei suoi amici. E’ interesse di tutti – ha concluso il parlamentare Pd – che le indagini si svolgano nella maniera più accurata, senza pregiudizi di alcun tipo e nella consapevolezza che un ragazzo di 17 anni non può morire così, qualunque siano le condizioni sociali, lo stile di vita e le cattive amicizie”