Benvenuti nel Paese dei balocchi. Presentato ieri alla Feltrinelli di Napoli “Chiamatela pure giustizia( se vi pare)” il libro scritto a quattro mani dall’ ex Procuratore Capo della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore e dallo scrittore e saggista Nico Pirozzi. Una sala gremita di persone giovani e meno giovani, che hanno preso parte alla prima della presentazione di questo libro che racconta che cos’è la giustizia e soprattutto che cosa significa far funzionare la Giustizia a Napoli. Per oltre 7 anni il dottor Giovanni Domenico Lepore ha retto l’affollatissima Procura di Napoli. Dal 2004 al 2011 nel suo mandato alla Repubblica di Napoli, é stato il più importante regista di alcune tra le indagini più delicate della storia della Seconda Repubblica. Da Calciopoli all’inchiesta sulla P4, dal bunga bunga alle escort a Palazzo Grazioli, senza rinunciare all’impegno per l’emergenza rifiuti e le bonifiche fantasma in Campania, alle truffe sulle invalidità civili o agli appalti al Comune di Napoli. Ma ciò che più ha reso valevole il suo impegno nel suo lavoro è stato quello di aver assicurato alla giustizia dei personaggi della camorra, latitanti per decenni, quali Michele Zagaria, i fratelli Pasquale e Salvatore Russo e Antonio Iovine che erano tra i maggiori e più pericolosi boss della camorra, oltre che artefici di quella faida di Scampia che ha fatto tantissime vittime innocenti di criminalità. In una splendida intervista con Nico Pirozzi racconta ed affronta le questioni più spinose e controverse della giustizia in Italia, non risparmiando critiche e bordate polemiche a una classe politica inefficiente e autoreferenziale. Dando una “sferzata” anche al sistema della Magistratura, ed alla poca propensione ad accettare le criticabilitá di alcuni operati svolti. Dice Lepore -” è importante, che molti magistrati inizino a pensare che non sono Dei sulla terra, ma dipendenti dello Stato, è soprattutto a disposizione dei cittadini.”- Un libro-intervista che passa dall’ascesa di Cutolo ai veleni della Terra dei Fuochi, dalla politica che si converte al verbo della camorra e la difficile eredità del dopo Cordova. Un racconto che non omette nulla, che non ha censure e che soprattutto racconta una giustizia lumaca che balbetta che fa comodo a tanti, un sistema giudiziario che fa acqua da tutte le parti. Un racconto che illumina di una luce totalmente nuova uno spaccato della storia del nostro paese.
This post was published on Ott 22, 2014 21:15
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