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Cartelle da rottamare, Pedersoli: “Un’impresa e soltanto on line”

L’intervento di Giuseppe Pedersoli, presidente della commissione Diritto della Riscossione dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, nel corso del convegno sulle sanatorie previste dalla legge di bilancio 2023.

La scadenza per la domanda di rottamazione (quater) è fissata al 30 aprile 2023. “Tuttavia presentarla è meno facile del previsto”. Lo dice Giuseppe Pedersoli, presidente della commissione Diritto della Riscossione dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli. “Innanzitutto – aggiunge Pedersoli – si può chiedere di rottamare soltanto on line, e la popolazione di contribuenti che non ha dimestichezza con internet è praticamente tagliata fuori. Oppure è costretta a rivolgersi a un commercialista”.

Di questo e altro si è parlato nel corso del convegno ‘Le sanatorie previste dalla legge di bilancio 2023: rottamazioni, definizione atti impositivi e liti pendenti’ tenutosi lo scorso 27 febbraio nella sala conferenze dell’Odcec in piazza dei Martiri, 30 a Napoli.

Tra i relatori docenti universitari, giudici tributari, professionisti esperti della materia e consiglieri dell’Ordine. Ad introdurre i lavori è stato il presidente Odcec napoletani Eraldo Turi e Salvatore Cammisa, funzionario di “Riscossione”.

Si è discusso degli aspetti concreti della rottamazione quater delle cartelle e i relatori hanno provato a risolvere i tanti dubbi che attanagliano professionisti e contribuenti.

“E’ tutto maledettamente complicato – ha affermato Pedersoli nel suo intervento -, anche per gli addetti ai lavori. Si inizia con “uffici non aperti al pubblico”: Agenzia delle entrate riscossione ti concede un appuntamento solo su prenotazione on line, non semplice da chiedere. E’ vero che si rottamano le cartelle, ma il riferimento normativo è a carichi “affidati”, a seconda dei casi, entro il 2015 se di importo residuo fino a mille euro, oppure in linea generale entro il 30 giugno 2022. Due problemi che sembrano insormontabili al di là della mancata possibilità di discutere in presenza, o almeno al telefono, di un impiegato di “Riscossione”: i singoli Comuni in alcuni casi (non tutti) possono decidere di opporsi ai condoni. Roma e Milano, ad esempio, non consentono ai cittadini di utilizzare ogni genere di definizione agevolata. Napoli? Per quanto scontata, la battuta è d’obbligo: un condono fuori dal Comune”.

“A oggi – ha aggiunto – c’è soltanto un comunicato stampa dell’assessore Pier Paolo Baretta che, in tutta sincerità, fa confusione tra lo stralcio automatico e la rottamazione quater. E soprattutto si tratta di un comunicato, non di una delibera. Inoltre il “carico affidato”, di cui parla la norma è un’espressione diversa da quella indicata nella cartella, dove si parla di “ruolo consegnato” o “reso esecutivo”. Tanti articoli sulle riviste specualizzate, ma certezze non ce ne sono. A ciò si aggiung che nel “mille proroghe” si rinvia al 31 marzo il termine entro il quale i Comuni possono decidere (con delibera) se aderire a taluni condoni. Ma la scadenza per presentare l’istanza di rottamazione è il 30 aprile. I tempi sono strettissimi”-

“La questione – ha concluso – si complica per le cartelle che si riferiscono alle infrazioni al codice della strada e per i Comuni che riscuotono “in house”, ovvero senza un agente della riscossione. Ma l’Italia, si sa, è il Paese dei rinvii, oltre che dei condoni. Con buone probabilità, di cartelle da rottamare discuteremo ancora sotto l’ombrellone”.

Redazione Desk
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Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.
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