Categories: Costume e Società

I bambini americani provano le colazioni di tutto il mondo

Quando si viaggia, il pasto più difficile da affrontare è senza dubbio la colazione. Per gli italiani, la colazione, prevede un caffè o un cappuccino o un bicchiere di latte e un cornetto. Difficilmente si riesce anche solo a immaginare di poter ingerire altro intorno alle 7 del mattino.

Per gli americani non è così. La loro colazione è composta da pasti vari e insoliti: succo d’arancia, frutta fresca, cereali con latte freddo, toast imburrati, uova al tegamino, bacon fritto, patate fritte o altri legumi, talvolta salsicciotti o prosciutto cotto e dolci quali pancakes con sciroppo d’acero oppure muffin con caffè o the. Una colazione sicuramente non adatta a chi ha problemi con il colesterolo. Tuttavia non sono  solo gli italiani a mostrarsi restii nel provare nuovi prodotti culinari, prodotti che non fanno parte della propria cultura.

 

 

I bambini americani e le colazioni intorno al mondo

Il New York Times aveva pubblicato, pochi mesi fa, un reportage sulle colazioni del mondo fotografate da Hannah Whitaker. Il team di Cut Video, ispirandosi all’articolo del New York Times, ha cucinato una serie di colazioni tipiche di altri Paesi, proponendole ad alcuni bambini e riportando le loro reazioni su un video.

E’ stato chiesto, così, a 8 bambini, Talent, Maddox, Vanessa, Talbott, Chase, Anijae, Jake, Meilee, di provare alcune colazioni provenienti da diverse parti del mondo, quali: Korea, Brasile, Finlandia, Vietnam, Polonia e Paesi Bassi. Questi bambini hanno assaggiato pietanze a loro sconosciute, dal cavolo sottaceto al brodo di soia fermentato della Corea (con tanto di pesciolini), al caffè del Brasile, al toast con il salmone. Questi cibi “esotici”, sono apparsi strani ai bambini che li hanno assaggiati. Le loro reazioni, riportate nel video, sono divertenti e assolutamente da vedere.

This post was published on Feb 28, 2015 11:51

Gabriella Monaco

Laureata in 'Lettere Moderne', appassionata di Scrittura e Arte in ogni loro forma. Con il cuore diviso per il 33% a Napoli, il 33% in Sicilia, il 33% in Francia... L'altro 1% prima o poi dovrò decidermi a cercarlo...

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