“Bacoli non deve morire”: cittadini protestano contro i rifiuti tossici

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di Sonia Mazzella

Oggi, sabato 19 Ottobre 2013, a Bacoli, ha avuto luogo un corteo di protesta contro i rifiuti tossici. L’appuntamento per i partecipanti era alle ore 16:30 in località Fusaro, precisamente in p.zza Rossini. La marcia ha avuto inizio intorno alle 17 ed è terminata in località Torregaveta (stazione della tristemente famosa per i suoi disservizi linea ferroviaria Cumana) alle ore 19. Prima dello scioglimento del corteo, poi, si è aperto un breve dibattito sull’argomento, in cui molti cittadini sono intervenuti per dire la loro.

L’iniziativa, promossa dagli attivisti dell’associazione Freebacoli, è stata pubblicizzata per settimane ed ha coinvolto un gruppo folto ed eterogeneo di partecipanti: giovani, anziani, genitori con figli e persino cani.
La manifestazione ha assunto volutamente i caratteri quasi di un corteo funebre: sono state distribuite ai partecipanti, poco prima della partenza, delle fascette nere da portare al braccio in segno di lutto; i commercianti delle strade in cui il corteo è passato hanno calato le serrande come gesto di solidarietà e vicinanza ai manifestanti. Alla testa del corteo, un’auto guidata dagli organizzatori trasmetteva nelle strade, tramite casse stereo, le parole di Raffaele Del Giudice, direttore di Legambiente Campania.

Se, inizialmente, il nome dato all’evento era “Bacoli non deve morire”, successivamente, data la partecipazione da parte di cittadini provenienti dagli altri comuni dei Campi Flegrei ed oltre, questo si è trasformato in un grido di protesta generalizzato in difesa di una terra che appartiene a tutti gli abitanti della provincia di Napoli. Inoltre, recentemente, si è scoperto, grazie alle dichiarazioni di un ex assessore del Comune di Monte di Procida intervistato dal consigliere comunale bacolese Josi Della Ragione, che anche nella ormai poco ridente cittadina montese, precisamente nella località marina di Acquamorta, hanno avuto luogo dagli anni ’70 agli anni ’90 sversamenti di rifiuti tossici provenienti da Bagnoli e dall’Alenia di Bacoli.

La manifestazione non ha assunto alcun colore politico e di particolare rilevanza è stata, invece, la partecipazione di alcuni comitati di cittadini, gruppi di studenti dei vicini istituti superiori e di attivisti come quelli del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana.
Vergognosa, invece, l’assenza dei rappresentanti delle istituzioni locali: né un sindaco, né un vicesindaco, né di Bacoli, né di Monte di Procida. D’altronde, la protesta muove proprio da cittadini abituati, ma indignati di fronte a ciò, alla totale assenza dello Stato, che non si preoccupa di difendere qui i diritti al lavoro ed alla salute.

Sia con gli slogan durante la marcia, sia durante il dibattito finale, gli aspetti della questione che sono stati messi in luce sono stati soprattutto: quello sanitario, vale a dire l’emergenza tumori e le morti evitabili, e quello economico, cioè la depressione del settore agricolo, dovuta all’abbattimento dei consumi dei prodotti locali, in una regione dove l’occupazione è già al minimo ed il tasso di migrazione dei giovani è già al massimo. Le richieste dei manifestanti sono state di sapere i luoghi esatti dello sversamento dei rifiuti tossici, l’istituzione del registro tumori e la bonifica delle terre colpite. Soltanto se questi punti saranno soddisfatti, questa terra potrà ricominciare a sperare.

Per le foto si ringrazia http://www.freebacoli.net/

 

20 ottobre 2013