Ancora un crollo a Pompei. I sindacati denunciano: occorrono interventi di manutenzione

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di Redazione

Pompei – Occorrono interventi di manutenzione concreti ed immediati, altrimenti Pompei finirà per cadere a pezzi. E’ quanto riportano i sindacati degli scavi, preoccupati dall’ennesimo crollo avvenuto nell’antica città sepolta dall’eruzione del Vesuvio, oggi meta turistica di rilievo della Campania. Un nuovo cedimento ha, infatti, interessato il muro della casa numero 21 dell’Insula V in via dell’Abbondanza che è venuto giù sgretolandosi.

Un luogo ben noto ai turisti che non mancano mai di visitarlo poichè, pur non essendo caratterizzato da affreschi, è sede di un “thermopolium”, una sorta di bar all’interno del quale si svolgeva gran parte della vita quotidiana degli antichi pompeiani. Il crollo è ancor più doloroso se pensiamo non soltanto al danno per il patrimonio storico e culturale che gli scavi di Pompei rappresentano per l’umanità intera, ma anche al triste anniversario – che ricorre proprio in questi giorni – di un altro crollo d’eccellenza avvenuto nel sito archeologico appena 3 anni fa, il 6 novembre 2010, quando a sgretolarsi fu l’edificio – attualmente ancora chiuso al pubblico e posto sotto sequestro dall’autorità competente – della Schola Armaturarum, il cui restauro potrà forse essere completato solo nel 2015.

Amareggiato Antonio Pepe, segretario del sindacato Cisl Bac degli scavi che ha commentato l’impossibilità di risolvere “i vecchi mali della città antica” ed ha aggiunto, provocatorio: “ancora una volta siamo di fronte all’assunzione di tante teste pensanti, ma di poche braccia da lavoro che dovrebbero invece assicurare la manutenzione ordinaria del sito”. Dello stesso avviso Renato Petra, coordinatore nazionale di Ugl-Intesa Beni Culturali per il quale ormai “c’è poco da meravigliarsi” dinanzi al degrado di Pompei: “per almeno quindici anni, salvo il periodo del Commissario – ha dichiarato Petra – sono stati effettuati solo interventi di somma urgenza. Quelli che si fanno senza gara. Niente manutenzione. Se oggi cade un muro non stupiamoci  quando domani cadrà una casa”.

5 novembre 2013