Il Teatro Elicantropo di Napoli alza il sipario sulla 26esima stagione teatrale, nell’ambito del progetto di rilancio e di rinnovamento del teatro La ricerca del tragico ritrovato, in un evidente momento storico di grande fragilità esistenziale. Il “tragico” nel teatro sarà il filo conduttore di un ritorno alle origini, a quello che Testori definiva “l’inizio e la fine del teatro stesso”, per una profonda riflessione sul contemporaneo.
“Ricomincio da tre” avrebbe detto il buon Troisi. Infatti, il palcoscenico partenopeo riprende a piccoli passi, dal 14 ottobre al 7 novembre 2021, con tre spettacoli in successione, per lasciare alle spalle il 2021, e proseguire, poi, da gennaio 2022 con la programmazione completa, che sarà presentata dettagliatamente in una conferenza stampa dedicata.
L’apertura di questo primo segmento della stagione, dedicata a Gerardo D’Andrea e Massimo Staich, è affidata ad Elena Arvigo, che, da giovedì 14 a domenica 17 ottobre, sarà interprete e regista di Diari della guerra, da Marguerite Duras e Robert Antelme, presentato da Santarita Teatro. L’approfondimento delle fonti e delle circostanze storiche legate a Marguerite Duras e Robert Antelme, indaga il particolare momento storico legato alla fine della seconda guerra mondiale e le sue convulsioni finali nella primavera del 1945.
Sempre a ottobre, dal 21 a 31, Cinzia Cordella porterà in scena MEDEA – Voci di Christa Wolf, con Cinzia Cordella e Davis Tagliaferro, presentato da Mabel Productions. Grazie a Christa Wolf, scopriamo il lato più umano e profondo di Medea, con i suoi ricordi di bambina, le sue fragilità, l’amore profondo per la vita, l’incapacità di accettare le ingiustizie e i delitti commessi per la sete di potere.
A novembre, dal 4 al 7, Gabbianella Club e Resistenza Teatro presentano Adolf prima di Hitler di Antonio Mocciola, con Gabriella Cerino, Vincenzo Coppola e Francesco Barra, per la regia di Diego Sommaripa. Liberamente tratto dalla biografia Il giovane Hitler che conobbi scritta da Kubizek ricordando i quattro intensissimi anni passati accanto al dittatore austriaco, Adolf prima di Hitler è uno squarcio di vita intima, destinata a divenire pubblica, e letale. Il corso della storia, forse, sarebbe cambiato radicalmente.
LEGGI ANCHE: Cinema, teatri e discoteche: da oggi nuove regole per capienze e riaperture
L’intento di riprendere il lavoro, ma anche il senso profondo della tragedia che abbiamo attraversato e il riflesso che essa ha avuto nella nostra vita, il Teatro Elicantropo di Napoli tenta di recuperare il “tragico”, come estrema, inevitabile e indicibile verità della vita.
“A tal proposito – sottolinea il direttore Carlo Cerciello – articoleremo una stagione in cui siano presenti i segni della tragedia antica, che, come messaggi in bottiglia, arrivino a riaprire le nostre coscienze narcotizzate, e, allontanandoci dall’indifferenza e dal cinismo imperanti, ci indichino la strada di un possibile cambiamento etico, sociale e politico”.
This post was published on Ott 11, 2021 11:43
Prima edizione del Maggio di Pizzofalcone, passeggiate alla scoperta del territorio, ideato e organizzato dalla…
L'8 maggio esce in edicola il numero di Topolino che ospita la storia a fumetti…
Non c'è giornata dei napoletani che non inizi con un caffè: che sia tradizionale, macchiato,…
Verrà inaugurata oggi, con lo spettacolo degli acrobati della Compagnia dei Folli, sotto la "Volta…
Da Napoli alla Costa d'Avorio per offrire nuove opportunità alla popolazione giovane, in particolar modo…
Si è tenuta nel corso della serata di ieri la prima del film 'Sarò con…