Cronaca

Violenza di genere, non basta stringere le regole: “Serve fare di più”

Le leggi ci sono, i controlli pure, ma la strada è ancora lunga. Dopo l’ennesimo femminicidio, il comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, Biagio Storniolo, torna a dire le cose come stanno: negli ultimi anni si è andati verso un maggiore rigore, sì, ma i numeri parlano chiaro e non lasciano spazio agli alibi. Così non basta.
Il tema è tornato al centro durante l’incontro con la stampa per fare il punto sull’attività dei Carabinieri nel 2025. Un bilancio che, purtroppo, vede la violenza di genere come una delle emergenze più difficili da affrontare. A ribadirlo è anche il capitano Valentina Bianchin, comandante della compagnia di Casoria: questo fenomeno assorbe energie enormi, sia sul fronte delle indagini che su quello della prevenzione. E un concetto è chiaro: far finta di niente, sopportare o minimizzare certi comportamenti non porta da nessuna parte. Anzi, spesso peggiora le cose.
Per questo i Carabinieri puntano molto anche sulla prevenzione, con incontri nelle scuole e nei luoghi di aggregazione. L’obiettivo è spiegare una verità scomoda ma fondamentale: la violenza non arriva all’improvviso, non esplode dal nulla. Prima ci sono segnali, campanelli d’allarme che vanno riconosciuti. E chi li vede non deve per forza denunciare subito, ma almeno iniziare un percorso di aiuto.
Resta però un nodo difficile da sciogliere: per molte donne fare il primo passo e varcare la soglia di una caserma è ancora complicato. Ed è qui che entra in gioco il progetto nazionale “Una stanza tutta per sé”, uno spazio protetto pensato proprio per accogliere le vittime, farle sentire al sicuro, ascoltate e accompagnate in uno dei momenti più delicati: quello della denuncia.

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