Turchia: continuano senza sosta gli scontri e le manifestazioni in tutto il Paese

di Maria Stella Rossi

Non hanno fine le manifestazioni di protesta in Turchia per impedire l’abbattimento del Gezi Park a favore della costruzione di un centro commerciale.

Gli scontri tra manifestanti e polizia sono diventati sempre più cruenti e il numero delle vittime è salito a tre, l’ultima deceduta solo poche ore fa. Si tratta di Abdullah Comert, un ragazzo di 22 anni morto ad Antiochia, una città della Turchia meridionale vicina al confine con la Siria. Un decesso identico a quello di Ethem Sarisuluk, poiché entrambi i ragazzi sono stati colpiti da un colpo esploso da un’arma da fuoco. Diversa la sorte per la seconda vittima, investita da un taxi ad Istanbul.

In merito alle proteste si è espresso il vice premier turco Bulent Arinc definendole “giuste e legittime, perché fondate su preoccupazioni di carattere ambientalista”, ma al tempo stesso ha anche difeso l’operato dei poliziotti, affermando che “ la polizia ha fatto il suo lavoro, ma ha subito provocazioni da parte di organizzazioni illegali”.

Ed è proprio contro tali organizzazioni illegali che il premier turco Erdogan e il suo vice hanno puntato il dito nei giorni scorsi. Prima fra tutte la Chp (Cumhuriyet Halk Partisi), ovvero la principale forza d’opposizione laica all’attuale governo turco di matrice filo-islamica.

Gli scontri nel frattempo continuano inesorabili in tutta la Turchia. Ad Istanbul i manifestanti hanno occupato piazza Taksim e a nulla è valsa l’affermazione fatta nella giornata di ieri durante una visita in Marocco dal premier Erdogan,  il quale, rigettando le accuse a lui mosse di voler islamizzare il Paese e in un tentativo di smorzamento dei toni ha affermato che “la situazione in Turchia si sta calmando e al mio ritorno da questa visita i problemi saranno risolti”.

Intanto il presidente turco Abdullah Gul,dopo aver ricevuto il vice premier prima e gli esponenti dei partiti d’opposizione poi, ha rassicurato i dimostranti dicendo loro che tutte le richieste sono giunte alle autorità competenti, invitandoli a cessare le manifestazioni.

La situazione però è ancora critica, gli scontri continuano giorno e notte e per le strade si ode un solo grido: “comunque vada, indietro non si torna”.

Il popolo ha dunque parlato e il governo, di conseguenza, è stato avvisato.

13:11
04/06/2013

This post was published on Giu 4, 2013 13:11

Redazione Desk

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

Recent Posts

Violenza di genere, non basta stringere le regole: “Serve fare di più”

Le leggi ci sono, i controlli pure, ma la strada è ancora lunga. Dopo l’ennesimo…

3 ore ago

Al Parco Archeologico di Ercolano proseguono le attività di manutenzione straordinaria e ordinaria: focus sulla Casa del Bicentenario

La Casa del Bicentenario riaperta finalmente nel 2019, dopo un’importante e delicata fase di recupero…

5 ore ago

Trianon Viviani ricorda Giuliano Longone: “Un brindisi alla vita” per l’intellettuale napoletano

Martedì 23 dicembre un incontro tra testimonianze, omaggi e memoria condivisa per celebrare una figura…

7 ore ago

Da sabato 27 dicembre 2025 al Teatro Nuovo di Napoli “Maestro, cantiamo il Nanianà”

Un concerto che nasce dal desiderio profondo di restituire voce, suono e corpo all’eredità artistica…

7 ore ago

A Napoli un evento irripetibile: belcanto, danza d’epoca e i tesori etruschi del Museo De Feis

Napoli inaugura il 2026 con un evento culturale unico nel suo genere, capace di unire…

7 ore ago

Quarto. Ebbanesis a Casa Mehari: musica, teatro e tradizione partenopea

Lunedì 22 dicembre (ore 20,00) concerto del duo Ebbanesis nel bene confiscato Casa Mehari in via…

7 ore ago