Martedì 23 dicembre un incontro tra testimonianze, omaggi e memoria condivisa per celebrare una figura centrale della cultura partenopea degli ultimi cinquant’anni.
Un incontro per celebrare una vita dedicata alla cultura
Il Trianon Viviani dedica un momento di memoria e condivisione a Giuliano Longone, intellettuale raffinato e protagonista della vita culturale napoletana per oltre mezzo secolo. L’appuntamento, intitolato “Un brindisi alla vita”, è in programma martedì 23 dicembre alle ore 18 e si propone come un incontro aperto fatto di testimonianze, racconti e omaggi.
L’iniziativa è promossa dai figli Maria Elisabetta e Andrea Longone, insieme a Salvatore Di Fede, Igina Di Napoli (anche in rappresentanza del teatro), Giuliana Fortunato, Stefano Gargiulo e Pasquale Scialò, con il coordinamento di Lello Serao.
Le testimonianze di artisti e intellettuali
Nel corso dell’incontro interverranno, in presenza o in collegamento video, numerosi artisti e intellettuali che hanno condiviso con Longone esperienze creative e frammenti di vita. Tra i partecipanti annunciati figurano Peppe Barra, Renato Carpentieri, Sonia Caruso, Lalla Esposito, Marisa Laurito, Vanda Marasco, Mario Martone, Oscar Nicolaus, Tonino Taiuti, Benito Visca e Paolo Viviani.
Un coro di voci diverse per restituire la complessità e la ricchezza di una personalità capace di attraversare linguaggi e generazioni.
Un artista senza confini
Nato a Napoli il 3 novembre 1941 e scomparso il 3 settembre 2025, Giuliano Longone ha incarnato l’idea dell’artista contemporaneo come creatore libero, muovendosi con naturalezza tra pittura, fotografia, teatro, poesia e arti visive.
Profondamente legato alla figura del nonno Raffaele Viviani, di cui amava ricordare di essere stato «l’ultimo spettatore», Longone ha dedicato una parte fondamentale della propria vita alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico del grande commediografo. Copioni, spartiti e fotografie di scena furono donati, insieme agli altri eredi, alla Biblioteca Nazionale – sezione Lucchesi Palli, affinché diventassero patrimonio collettivo della città.
Pittura, poesia e teatro
Fin da giovanissimo Longone dipinse nello studio ricavato nel giardino della casa del nonno, attraversando decenni di sperimentazione artistica, dai primi lavori fino ai celebri Pulcinella ispirati a Tiepolo. Alla pittura affiancò una intensa attività fotografica, sia sperimentale che teatrale, con serie dedicate al Vesuvio rimaste memorabili.
Fu protagonista della stagione della poesia visiva, insieme a Luciano Caruso e Stelio Maria Martini, e nel 1980 pubblicò la raccolta poetica Il coadiutore cosmico. Nel teatro trovò uno degli spazi più fertili della sua creatività, collaborando con la Libera Scena Ensemble di Gennaro Vitiello e, dal 2000 al 2011, partecipando al progetto Museum di Renato Carpentieri.
Il Club della Melanzana
Con Edgar Morin e Oscar Nicolaus, Longone fondò l’immaginifico Club della Melanzana, comunità simbolica e giocosa, espressione della sua intelligenza ironica e della capacità di trasformare il quotidiano in gesto culturale.
Il Trianon Viviani
Il Trianon Viviani – Teatro della Canzone napoletana opera con il sostegno della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli e del Ministero della Cultura, con il patrocinio di Rai Campania.

Giuliano Longone regala al Trianon Viviani una foto di 'La Festa di Montevergine'. Da sx Giuliano Longone, Marisa Laurito, Nello Mascia-foto Riccardo Siano (20-3-2025)







