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Tra nostalgia e creatività: Alessandra Bernardini firma il dolce di San Gennaro 2025 con “Pucundria”

Alessandra Bernardini è la vincitrice dell’ottava edizione del contest “San Gennà … Un dolce per San Gennaro”, iniziativa del noto marchio Mulino Caputo nata da un’idea semplice ma originale: creare un dolce, servendosi della fantasia, per omaggiare il Santo patrono. In giuria c’erano nomi del calibro di Sal De Riso, Gennaro Esposito, Sabatino Sirica e Antimo Caputo, capo dell’omonima azienda, che ha commentato con orgoglio: “La volontà di promuovere questo contest è nata per colmare un vuoto: San Gennaro, il più celebrato e più amato tra i protettori di Napoli, paradossalmente non ha mai avuto un dolce a lui dedicato. Con questo concorso abbiamo voluto stimolare la pasticceria napoletana, e non solo, a sperimentarsi nella creazione di un dolce ispirato al Santo. Anche questa edizione, come le precedenti, ha visto in gara dolci interessanti e molti pasticceri giovanissimi. I giovani sono molto creativi, amano mettersi in gioco e noi li sosteniamo sempre con entusiasmo”. I partecipanti sono stati sette, ma Alessandra, giovane pastry chef partenopea oggi residente in provincia di Bergamo, ha conquistato la giuria con una creazione che unisce tecnica e cuore: Pucundria. Già, ma cosa significa per il popolo napoletano questa parola? In realtà è una sorta di malinconia dolce, un sentimento di nostalgia, tristezza sottile e struggimento che prende l’anima senza un motivo preciso. Non è depressione, ma un languore, una nuvola che ti attraversa dentro e che solo chi vive Napoli sa davvero riconoscere. Alessandra descrive così il suo dolce: “Si tratta di una sfoglia di cioccolato che rappresenta la Mitra di San Gennaro, sulla quale ho disegnato il rosone del Duomo di Milano, con il desiderio di fondere i simboli delle due città. La composizione del dolce prevede una financier all’amarena, realizzata con la farina Frolla di Mulino Caputo, una diplomatica al limone e vaniglia tostata, confettura di limone e fiori d’arancio, croccantino alla mandorla e coulis di amarena”.

Un premio che profuma di casa: mille chili di farina Caputo ed un assegno di mille euro che per la talentuosa pastry chef non sono solo un bottino concreto, ma il segno che il legame con San Gennaro e con Napoli resta più forte di qualsiasi distanza. La vincitrice, dopo aver frequentato l’Istituto Alberghiero nel quartiere di Poggioreale a Napoli, ha iniziato il suo percorso professionale all’Aloha Eventi di Bacoli, per poi proseguire alla Chocolate Academy di Milano, fino ad approdare al DaVPastry Lab, laboratorio di dolcezze in provincia di Bergamo, sotto la guida della famiglia Cerea del tristellato Da Vittorio di Brusaporto. Dopo il diploma in enogastronomia, Alessandra si è specializzata in pasticceria mignon, torte da forno e scultura artistica in zucchero. Proprio oggi ha rilasciato un’intervista per RoadTv Italia in cui racconta il percorso che l’ha portata al successo e la passione che anima il suo lavoro quotidiano:

Ciao Alessandra, grazie per aver accettato questa intervista. Come nasce la tua passione per la pasticceria?

Domanda bellissima. Non so dire esattamente da dove nasca, ma so che c’è sempre stata. Prima ancora di imparare a parlare, giocavo con pentole e mestoli, e amavo il dolce in ogni sua forma. È stata la mia prima voce, il mio linguaggio naturale. 

Che effetto fa sentirsi dire “il tuo è il dolce di San Gennaro 2025”?

È una sensazione stranissima. Quest’anno c’erano professionisti bravissimi e non mi aspettavo davvero di vincere. Il mio obiettivo era portare un messaggio, ed è una gioia immensa sapere che sia arrivato. Questa vittoria mi rende felice, ma soprattutto fiera di poter condividere un pensiero con chi vive la mia stessa esperienza.

Hai chiamato questa tua creazione “Pucundria”, dedicandolo ai “fuorisede”, un po’ come lo sei tu: ti và di parlarcene?

Sì, è un dolce che ho voluto dedicare a tutti quelli che lasciano la propria terra. Negli anni la figura di San Gennaro è diventata sempre più simbolica e “stilizzata”, eppure rimane un riferimento fortissimo per chi è del Sud. Chiunque sia nato a Napoli, o ci abbia vissuto, riconosce immediatamente il santo, a prescindere da quanto sia estremizzata la sua forma . E credo che ciò rappresenti benissimo il senso di appartenenza che ci lega a questa città. Sono certa che chiunque abbia vissuto lontano capirà quello che intendo.

Quanto c’è della tradizione napoletana e quanto della tua creatività nel dolce vincitore?

Della tradizione c’è sicuramente il gusto: limone e amarena, un abbinamento semplice ma profondamente partenopeo. Però nella composizione c’è anche tanto della mia esperienza personale e professionale: ho scelto di inserire ingredienti e dettagli che mi hanno segnato. Il fulcro del dolce, ad esempio, è il decoro in cioccolato: la mitra del santo intrecciata con il rosone del Duomo di Milano. È diventato per me un ponte simbolico tra Napoli e Milano, e anche un omaggio al mio percorso in Chocolate Academy, da cui tutto è iniziato. 

San Gennaro è molto più di un santo per il popolo napoletano: che ha significato per te dedicargli un dolce? E se lui lo assaggiasse, cosa pensi che direbbe?

Per me San Gennaro è un punto di riferimento, un simbolo di protezione e di appartenenza. Stando lontana da Napoli ho imparato a percepirlo ancora di più, quasi come un legame invisibile che resta sempre con me. Se lui assaggiasse il dolce penso che direbbe che è un dolce fatto con amore, con nostalgia e con orgoglio. Non perfetto forse, ma vero, e quindi profondamente napoletano. 

Il tuo sogno nel cassetto?

È una domanda difficile, perché mi trovo in un momento della vita in cui non so ancora bene dove mettere radici. Parlare di sogni è variabile, ma una cosa è certa: voglio crescere come professionista, diventare competente e solida, e con il tempo essere un punto di riferimento per i giovani che si avvicinano alla pasticceria. In questo mondo ho trovato la mia voce, e il mio sogno più grande è aiutare gli altri a trovare la loro Grazie mille per avermi ascoltato.

Un trionfo che profuma di zucchero e devozione: con il suo dolce, Alessandra Bernardini rende omaggio a San Gennaro e a una Napoli che continua a reinventarsi senza dimenticare le sue radici. Ad Maiora, Alessandra.

This post was published on Set 16, 2025 10:00

Fabio Iuorio

Osservatore del sociale a 360°, amo scrivere e guardare Oltre. Ho amato il ruolo di giornalista fin da bambino, mi piace poter approfondire temi a sfondo sociale spesso ignorati dalla società moderna. Che dire, sono un eterno sognatore di un mondo come quello descritto da John Lennon in Imagine, un mondo dove non esistono discriminazioni e guerre, nulla per cui uccidere o morire.

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