“Ti lascio sull’altare”: la canzone di Acronimo Costanzo contro gli stereotipi (VIDEO)

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Ti lascio sull’altare” è il nuovo singolo del cantautore Acronimo Costanzo, pubblicato dall’etichetta discografica indipendente Suono Libero Music.

Il brano è ispirato ad una vicenda reale balzata alle cronache italiane qualche anno fa. La storia vede protagonista Nadia, una ragazza del Sud, e il suo quasi-marito, e pare il copione di un film-commedia dall’esito sorprendente: la sposa aspetta all’altare il suo futuro consorte che, con una telefonata, si congeda annunciandole di dover rientrare con urgenza in caserma. Non si farà mai più vedere. La ragazza non si demoralizza e trasforma la festa, già da tempo organizzata, da matrimoniale ad “amiciziale”, con tanto di banchetto al ristorante.

Acronimo Costanzo usa l’ironia ed attraverso un testo solo apparentemente scanzonato ed una struttura musicale immediata (che inizia con l’omaggio alla canzone d’autore napoletana con una “Voce ‘e notte” del duo Nicolardi-De Curtis), va contro ogni forma di stereotipo di genere.

Il cantautore racconta così l’idea che muove il suo nuovo lavoro discografico: “Questa canzone vuole indurre alla riflessione circa i comportamenti inconsapevolmente indotti dal patriarcato: l’uomo che crede di dimostrare gentilezza nel lasciar sbagliare, parlare, sognare etc… sta mettendo in atto un atteggiamento da cui guardarsi bene e da educare a partire dall’infanzia”.

L’artista, napoletano d’origine e insegnante di scuola Primaria a San Ginese, in provincia di Lucca, aggiunge: “Il brano inneggia alla libertà di scelta nel rispetto altrui: il mio è un invito a quello che io chiamo il diritto al ripensamento che è legittimo per tutti/e, non una ma tante volte quanto ciascuno/a ritiene opportuno”.

Ad accompagnare il brano un bel videoclip ideato e realizzato proprio dallo stesso musicista tosco-campano: “Il videoclip mostra la tenerezza e la potenza di un abbraccio e dell’amore universale ad ogni latitudine- conclude Acronimo Costanzo- in un momento storico in cui corriamo il rischio di considerare il“distanziamento”, ora imposto, come una consuetudine. In questa vita c’è bisogno di aiuto reciproco, mutuo soccorso e relazioni empatiche”.

La canzone, che ha la produzione discografica di Nando Misuraca e gli arrangiamenti di Marco Corcione, fa seguito al precedente singolo del 2019 intitolato “Sì(i) signore!”  e al libro “Tutto sulla mia pelle” edito da Scatole Parlanti, scritto dallo stesso Acronimo Costanzo con Angela Onorato, logopedista e ricercatrice.