Taxi Napoli contro il sogno “futurista” di Manfredi: «Prima risolvete le emergenze della città»

La Base Taxi critica il progetto del Comune: sicurezza, traffico e ordinanze ignorate. «Servono interventi immediati e tavoli tecnici»

Il piano di una “Napoli Futurista”, illustrato dal sindaco Gaetano Manfredi e incentrato su una progressiva riduzione dell’accesso delle auto private al centro storico, incontra la netta opposizione della Base Taxi di Napoli. In una nota ufficiale, la categoria riconosce la visione strategica del progetto, ma avverte: «Non si può parlare di mobilità del futuro senza affrontare prima le emergenze quotidiane che paralizzano la città».

I tassisti elencano senza mezzi termini i problemi più urgenti: un traffico sempre più incontrollato, carenze significative nella sicurezza stradale, una gestione inadeguata dei flussi turistici e l’assenza di un piano del traffico realmente operativo. A questo si aggiunge, denunciano, la mancata piena applicazione dell’ordinanza 784 del 24 novembre 2025, che vieta l’ingresso ai veicoli fino a Euro 5 e introduce ulteriori restrizioni ritenute essenziali per la qualità dell’aria.

Secondo il comunicato, anche diversi commercianti del centro storico stanno segnalando difficoltà crescenti, riportando che il congestionamento del traffico sta ormai incidendo negativamente sulle attività quotidiane. «È una condizione che danneggia chi lavora e chi vive la città – sottolineano i tassisti – ed è ormai impossibile da ignorare».

La Base Taxi ricorda inoltre che già sei mesi fa erano state richieste riunioni e tavoli tecnici per affrontare le criticità della mobilità urbana. Appelli rimasti senza risposta.

Da qui la richiesta al Comune: interventi immediati, misure concrete e un confronto reale con le categorie direttamente coinvolte.

«Chiediamo all’amministrazione di mettere al centro le esigenze dei cittadini e dei lavoratori – afferma la Base Taxi – nell’interesse del benessere collettivo e di uno sviluppo armonico della città. Le trasformazioni strutturali sono necessarie, ma non possono essere costruite ignorando i problemi che Napoli affronta ogni giorno».