Sette anni senza Pino Daniele

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casa del contemporaneo

Era il 4 gennaio del 2015 quando morì Pino Daniele. Il cantautore era nato a Napoli il 19 marzo 1955.

Era il 4 gennaio del 2015 quando morì Pino Daniele. Il cantautore era nato a Napoli il 19 marzo 1955.

Pino Daniele resterà un simbolo di Napoli, ma nei libri di storia va ricordato come il protagonista di un’autentica rivoluzione musicale. Quando nel 1977 uscì “Terra Mia” il pubblico scoprì un nuovo modo di fare musica d’autore: in quegli anni Napoli era uno dei centri propulsori della creatività, era l’epoca del Napoletan Power e Pino Daniele, con la sua voce inconfondibile, la sua abilità di chitarrista, l’ironia dei suoi testi ne era diventato il leader incontrastato. Fin dall’inizio il suo progetto è stato chiaro: fondere la grande tradizione della canzone napoletana e gli elementi della musica del Mediterraneo con le sue grandi passioni, il blues, il jazz, il soul e il funky, pescando nei dischi dei suoi idoli, Jeff Beck, Eric Clapton, ma anche Paco de Lucia, Frank Zappa (“sono diventato pazzo ascoltando ‘Over Night Sensation'” raccontava), Carlos Santana, Pat Metheny.

E mentre venivano pubblicati in serie album capolavoro e uscivano canzoni che sono tra le più belle della nostra storia, l’Italia scopriva una nuova figura di artista star, un napoletano “nero a metà” che stava in classifica con brani in cui la parte strumentale aveva la stessa importanza di quella vocale, con concezioni e livello esecutivo del tutto simili ai grandi prodotti della musica internazionale. Su questi concetti ha lavorato tutta la vita: Pino studiava moltissimo e ascoltava molta musica a caccia di idee nuove. Stava lavorando al suo nuovo album che, nelle sue parole, avrebbe dovuto essere “molto acustico”. Nella sua carriera ha collaborato con buona parte dei più importanti artisti italiani e con figure come Chick Corea, Wayne Shorter, Gato Barbieri, alcuni dei più celebri session men del mondo e il suo amato Eric Clapton che lo ha invitato a suonare al suo festival a Chicago, accanto ai migliori chitarristi in circolazione, in uno degli episodi più emozionanti della sua carriera.