Secondo il soprintendente per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia Massimo Osanna “ben tredici nuovi edifici sono riaperti. Siamo riusciti a spostare l’attenzione dall’ossessione crolli, i quali quest’anno sono stati di piccolo rilievo, soprattutto se si considera che Pompei è una città di 44 ettari esposta alle intemperie da almeno due secoli, rimanendo il sito archeologico più esteso del mondo; stiamo, inoltre, lavorando anche sul dissesto affinché non avvenga“.
“Riceviamo finalmente mail di congratulazioni dei visitatori che apprezzano lo sforzo fatto“, soprattutto in seguito alla riapertura del Teatro Grande. “Già quest’anno la stagione si presenta ricchissima, le richieste già saturano l’occupazione del teatro per tutta l’estate, da maggio a settembre inoltrato“.
Si è poi dimostrata vincente l’iniziativa di integrare l’attrazione che gli scavi archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia con le iniziative museali in Italia e all’estero. Un esempio per tutti è, ad esempio, la mostra fotografica in Corea, la quale “ha fatto guadagnare 200mila euro e ha registrato da dicembre oltre 60.ooo presenze“; la mostra farà rete con la futura esposizione permanente nella Palestra Grande degli “affreschi Moregine noti in tutto il mondo” e con “la Grande mostra Pompei e l’Europa” fissata per il prossimo 26 maggio al Museo Archeologico di Napoli, “quando saranno esposte opere che si sono ispirate a Pompei, da Picasso a Canova e saranno messe a confronto con i pezzi originali“.
This post was published on Gen 22, 2015 18:27
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