Ci sono voluti due anni di lavori per restituire alla città l’antico splendore delle sale storiche del Gran Caffè Gambrinus. La Sala degli Specchi, con affaccio su via Chiaia, è stata inaugurata ieri alla presenza del sindaco di Napoli e della Città metropolitana, Gaetano Manfredi, e del prefetto di Napoli, Michele di Bari.
Una rinascita che arriva dopo la chiusura del 1938 – deliberata dal prefetto Marziale perché il locale era considerato luogo antifascista – e che per la famiglia Sergio rappresenta il coronamento di un sogno. “È stata la lungimiranza di nostro padre ad avviare l’idea di riunire il locale originario. Non è riuscito a vedere la completa realizzazione del progetto, ma siamo felici di averne coronato il sogno”, affermano i fratelli Sergio.
La battaglia di Michele Sergio per recuperare tutti i locali del Caffè, iniziò negli anni ’70 ed è stata portata avanti dai figli Arturo e Antonio e dai nipoti Massimiliano, Michele e Benedetta.
“Qui in passato ci sono stati vari negozi che avevano addirittura coperto il marmo di Carrara originario con 40 centimetri di pavimentazione. Vent’anni fa abbiamo recuperato le prime sale e oggi abbiamo concluso l’opera. Non è stato semplice, ma questo è un momento importante per tutta la città”, concludono. L’immobile, di proprietà della Città metropolitana, ha così recuperato l’aspetto originario del 1860, al termine di un restauro che ha visto impegnata anche la Soprintendenza e l’autorizzazione della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Campania.
“Si tratta di locali della Città metropolitana che per molti anni erano stati destinati a un uso improprio. Era un problema – ha spiegato Manfredi – che si trascinava da tempo: li abbiamo recuperati per ricostituire il corpo unitario del Caffè originario. Si restituisce alla città uno spazio di grandissimo valore che fa parte della sua memoria”.
“Da proprietario pro tempore – ha aggiunto – non posso che essere grato alla famiglia Sergio – Rosati. Come Comune faremo di più per proteggere il tessuto storico del commercio cittadino: non abbiamo molti strumenti, ma chiederemo al Governo maggiori tutele”.












