Camminare regolarmente rappresenta una delle forme più semplici ed efficaci di prevenzione per diverse malattie.
A Cambridge, Massachusetts, il team di epidemiologi della Harvard T.H. Chan School of Public Health ha pubblicato una ricerca di grande rilievo su JAMA Oncology, rivista di oncologia ad alto impatto, che chiarisce quanto movimento quotidiano sia necessario per ridurre il rischio di alcune tra le neoplasie più aggressive.
Nel corso di un monitoraggio esteso per oltre trent’anni, sono stati seguiti più di 231.000 adulti statunitensi di età compresa tra 40 e 75 anni, inizialmente privi di patologie tumorali o cardiovascolari. I partecipanti, parte di tre grandi studi epidemiologici (Health Professionals Follow-up Study, Nurses’ Health Study e Nurses’ Health Study II), hanno periodicamente fornito dettagli su alimentazione, stile di vita e attività fisica, inclusa la semplice camminata, fino a giungere a oltre 6.500 casi di tumori gastrointestinali e quasi 3.800 decessi correlati.
L’analisi ha evidenziato che mantenere una regolarità nell’attività fisica moderata come la camminata veloce per circa cinque ore a settimana o due ore di corsa, porta a una riduzione del rischio di tumori al colon, fegato e pancreas di circa il 17% rispetto a chi conduce una vita sedentaria. Oltre questa soglia, i vantaggi si stabilizzano, ma la continuità nel tempo è risultata il vero fattore chiave per una prevenzione efficace.
Benefici sistemici dell’attività fisica costante
L’effetto protettivo dell’esercizio fisico non si limita al solo controllo del peso corporeo. Secondo il dottor Yiwen Zhang, coordinatore dello studio, il movimento regolare influisce su molteplici processi biologici fondamentali: migliora la sensibilità all’insulina, riduce l’infiammazione cronica — spesso terreno fertile per la crescita tumorale — e potenzia il sistema immunitario, rendendolo più efficiente nel riconoscere e distruggere cellule anomale. Inoltre, camminare favorisce una digestione più efficiente, riducendo il tempo di permanenza delle tossine nell’intestino e limitando così il contatto prolungato con le pareti intestinali.
Questi effetti “sistemici” sono particolarmente rilevanti considerando che molti tumori gastrointestinali impiegano decenni a manifestarsi. Per questo motivo, l’attività fisica costante rappresenta un pilastro fondamentale nella prevenzione oncologica.

L’allarme in Italia e l’importanza della prevenzione (www.roadtvitalia.it)
Nel 2024, in Italia, i tumori dell’apparato digerente hanno rappresentato circa il 40% dei decessi per cancro. Il tumore del colon-retto, in particolare, rimane una delle neoplasie più diffuse, con quasi 49.000 nuove diagnosi annuali. Un dato preoccupante riguarda l’età sempre più giovane dei pazienti: questa patologia, una volta prevalente solo oltre i 60 anni, colpisce ora con maggiore frequenza anche persone tra i 30 e i 40 anni. L’aumento dell’incidenza è correlato a stili di vita sedentari, alimentazione scorretta, sovrappeso e consumo di alcol e tabacco.
In questo scenario, l’attività fisica diventa non solo una buona abitudine individuale, ma una vera e propria misura di salute pubblica che richiede l’attenzione dei governi e dei sistemi sanitari. La promozione di ambienti urbani che facilitino il cammino, spazi verdi accessibili e programmi educativi mirati può trasformare il movimento quotidiano in una strategia efficace per contenere l’epidemia crescente di tumori gastrointestinali.
Le raccomandazioni aggiornate per l’attività fisica
Attualmente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda almeno 150 minuti di attività fisica moderata o 75 minuti di attività intensa a settimana, accompagnata da esercizi di potenziamento muscolare due volte. Tuttavia, lo studio di Harvard suggerisce che per una protezione ottimale contro i tumori gastrointestinali è necessario quasi raddoppiare questa quantità, con cinque ore di camminata veloce o due ore di corsa settimanali mantenute con costanza nel tempo.
Nonostante ciò, i ricercatori sottolineano che anche livelli inferiori di attività, se costanti, garantiscono benefici significativi. L’importante è adottare un approccio quotidiano e sostenibile, non puntando a risultati atletici ma a un impegno regolare e duraturo.
Lo studio conferma che la chiave non è tanto la quantità estrema di movimento, quanto la regolarità e la continuità nel tempo. Fare esercizio in modo sporadico o alternare periodi di attività a inattività non garantisce gli stessi risultati protettivi. La prevenzione di tumori che si sviluppano nel corso di decenni richiede un impegno costante, inserito nella routine quotidiana.

camminare per proteggere l’intestino dal cancro(www.roadtvitalia.it)









